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CANTONEFinzi Pasca, Albanese, Vanoni, Allevi a LuganoInScena

12.06.18 - 16:00
Presentato nella tarda mattinata di oggi il ricchissimo cartellone 2018/2019 della rassegna
TiPress
Daniele Finzi Pasca.
Daniele Finzi Pasca.
Finzi Pasca, Albanese, Vanoni, Allevi a LuganoInScena
Presentato nella tarda mattinata di oggi il ricchissimo cartellone 2018/2019 della rassegna

LUGANO - A poche settimane dalla conclusione della stagione 2017/2018 - che con 55 spettacoli teatrali, 14 di danza e 9 di musica e musical ha portato in sala (al Lac, al Foce e al Palazzo dei Congressi) 52800 spettatori -, oggi è stato reso noto l’intero programma che ci accompagnerà dall’autunno di quest’anno fino alla primavera del prossimo. “Orizzonti e prospettive”, è questo il titolo che il direttore artistico di LuganoInScena Carmelo Rifici ha scelto per la stagione che ci attende.

Una stagione di nuovo suddivisa, come spiega Rifici, «in alcuni focus» che suggeriscono possibili linee tematiche. Numerosissime, come sempre, le offerte. Dal teatro alla danza, così come dalla musica al musical. Da segnalare, comunque, nell’ambito del teatro, “Personaggi” con Antonio Albanese l’11 dicembre (Palacongressi), così come “Sorelle Materassi”, che porterà in scena al Lac l'11 e il 12 dicembre, tra gli altri, Lucia Poli e Milena Vukotic. Avremo poi il privilegio di vedere la Compagnia Finzi Pasca impegnata con la prima (Lac, 9 ottobre) di “Donka - Una lettera a Cechov”, così come con “Icaro” (2/3 febbraio 2019, Lac), che finora conta oltre 790 rappresentazioni in giro per il mondo.

Per gli appuntamenti con la grande danza di LuganoInScena, da quest’anno, sottolinea Lorenzo Sganzini, Direttore Divisione Cultura della Città, «è stato addirittura organizzato un servizio gratuito di bus navetta da Milano»: tra gli altri, il 24 ottobre al Lac, ad esempio, assisteremo a “The Great Tamer” di Dimitris Papaioannou. Nel programma musicale, troviamo invece i nomi di Giovanni Allevi, che si esibirà al Lac con l’Orchestra Sinfonica Italiana il 20 dicembre, e quello di Ornella Vanoni, che il 28 ottobre farà tappa al Lac con il tour “La mia storia”.

Ma è LIS Factory il focus che esprime l’impegno e gli sforzi di LuganoInScena nei confronti della produzione e della co-produzione. Fin dall’inizio del mandato di direttore, cinque anni fa, Rifici ha avviato «la sfida di fare del Lac un luogo in cui si producono spettacoli. Ed è proprio  una di queste produzioni, «una sfida con l’opera lirica», che aprirà la stagione il prossimo 3 settembre. Parliamo de “Il Barbiere di Siviglia” di Gioacchini Rossini, che vedrà impegnati il maestro concertatore e direttore d’orchestra Diego Fasolis e, alla regia, lo stesso Rifici, con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere a margine dell’incontro con i media.

Direttore, mi racconti lo sviluppo del progetto, ossia quello di mettersi in gioco con questa nuova sfida...

La preparazione è nata ormai tre anni fa, quando si era deciso che il Lac poteva essere un importante palcoscenico per l’opera lirica. Chiaramente ci siamo dovuti arrivare con il tempo, poiché la produzione di un’opera comporta un dispendio di energie, così come di relazioni istituzionali e non, piuttosto notevole. Finalmente, ora ci siamo arrivati. E con il Maestro Fasolis abbiamo deciso di affrontare “Il Barbiere di Siviglia”: ci sembrava un titolo giusto, perché quest’anno cade il 150esimo anniversario della morte di Rossini.

A che punto sono i lavori?

Abbiamo chiuso tutta la parte di pre-produzione, quindi di scenografie e costumi. Ora aspettiamo i primi di agosto, per iniziare il lavoro con i cantanti e l’orchestra. Saranno momenti importanti, ma anche effervescenti, poiché per la prima volta così tanta gente si ritroverà sul palcoscenico del Lac a lavorare insieme.

In termini generali, a livello di produzione, quali le maggiori difficoltà a cui avete dovuto fare fronte finora?

Siamo una squadra molto piccola. E in qualche maniera stiamo inventando un nostro modo per produrre… Inevitabilmente, tutto questo comporta anche qualche difficoltà…

Gli spettacoli di LuganoInScena 18-19 sono una settantina. Quali non dobbiamo perdere assolutamente?

Rispondere è difficile, perché noi creiamo le stagioni in un anno. Sono stagioni veramente pensate, riflettute. Quello che vorrei consigliare è di andare a vedere personaggi non noti. Quindi, suggerisco al pubblico di aprirsi e scoprire i nostri giovani artisti ticinesi: tra le altre, avremo questa bellissima produzione di Pirandello, “Sei personaggi in cerca d’autore”, per la regia di Emiliano Masala, con Margherita Coldesina, Igor Horvat e Anahì Traversi, così come “Jackie” di Jelinek, con la regia di Alan Alpenfelt.

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