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REGNO UNITO/CANTONECon i suoi cartoon Simone vola ancora più in alto

20.04.18 - 06:01
Altre grandi soddisfazioni professionali per il regista ticinese Simone Giampaolo
Con i suoi cartoon Simone vola ancora più in alto
Altre grandi soddisfazioni professionali per il regista ticinese Simone Giampaolo

LONDRA/CHIASSO - Qualche tempo fa ha spiccato il volo da Chiasso per raggiungere l’Inghilterra, dove ha portato a termine gli studi in animazione digitale presso la Bournemouth University. Poi, per quattro anni, ha lavorato per una delle più importanti case di produzione di cartoons britanniche, i Blue Zoo Studios di Londra. E ora il giovane regista vola ancora più in alto...

Simone, grandi novità nel tuo percorso professionale… Che vuoi dirmi al riguardo?

«Dopo quattro anni di duro lavoro e tante soddisfazioni ai Blue Zoo - a novembre 2017 ci siamo anche aggiudicati l’ambito BAFTA Children's Independent Production Company of the Year -, ho deciso di lasciare l’azienda, che negli anni, per me, era divenuta una sorta di famiglia adottiva britannica. È stato una decisione un po' sofferta, lo ammetto, ma necessaria per trovare nuova ispirazione e crescere come regista e filmmaker all’interno dell’industria dei cartoni animati. Qualche settimana fa ho firmato un contratto con Aardman Animations, il più grande studio di cartoons del Regno Unito, nonché il più vecchio, con i suoi quasi 40 anni di storia alle spalle. Da questo mese in avanti mi rappresenterà come regista in Gran Bretagna, in Europa e negli Stati Uniti. Un sogno che si avvera. Non vedo l’ora di cominciare».

Per chi non è del ramo, vuoi elencare alcune delle più importanti produzioni di Aardman Animations?

«“Galline in fuga” (2000), “Shaun, vita da pecora” (2007), “Wallace e Gromit - La maledizione del coniglio mannaro” (2005) e, uscito recentemente, “I primitivi” (2018)».

Tu, in particolare, di che ti occuperai?

«Soprattutto di regia, storytelling e animazione nel dipartimento dedicato al “short form”, ovvero tutte quelle produzioni di durata inferiore ai 15 minuti (pubblicità, cortometraggi, video educativi e così via). Lavorerò sempre in Inghilterra, facendo la spola fra Londra e Bristol, che ospita la sede principale di Aardman».

Questo grande passo lo hai definito «un sogno che si avvera»...

«È davvero un sogno che si avvera, essendo Aardman da sempre uno dei miei studi preferiti a livello mondiale. Il grande amore per la narrativa e lo humour sopraffino lo rendono uno studio davvero unico nel suo genere. Ricordo di aver guardato “Galline in fuga” per la prima volta da bambino e averlo trovato fresco, spassoso e davvero differente, se paragonato all’umorismo Disney, per esempio».

Come hai maturato questa decisione di cambiamento?

«Ho imparato moltissimo durante l’esperienza ai Blue Zoo Studios e sarò per sempre riconoscente verso i miei ex supervisori che hanno creduto in me e nella forza delle mie idee. Dopo quattro anni però trovo sia sano cambiare sede lavorativa per osservare e apprendere approcci diversi alla disciplina dell’animazione. Dopotutto, quello ai Blue Zoo è stato anche il mio primo impiego dopo gli studi».

Come è nata la collaborazione con Aardman? È stato notato in modo particolare uno dei tuoi lavori realizzati ai Blue Zoo?

«Qualche mese fa sono entrato in contatto via e-mail con uno dei produttori di “Shaun, vita da pecora” - che avevo conosciuto anni prima di persona durante un festival di animazione -, al quale sono piaciuti molto i miei lavori. Poi, c’è stato un incontro con il dipartimento di corti e pubblicità. Ciò che ha colpito molto i responsabili di Aardman sono stati i cortometraggi che ho diretto negli ultimi anni, in particolare “More Stuff” e “Lynx & Birds”».

Ricordo che tempo fa mi parlavi anche di un progetto personale da realizzare in Svizzera: che vuoi dirmi al riguardo? Vuoi anticipare qualche dettaglio?

«Essere rappresentato come regista da uno studio significa anche essere freelance, che spero mi garantisca un po’ più indipendenza e tempo da dedicare a progetti personali, tra cui un cortometraggio in Svizzera - prodotto, forse, proprio in Ticino -. Non voglio anticipare troppo, ma l’idea sarà incentrata sulla crisi climatica e sul nostro ruolo al suo interno».

Prima di concludere, qual è la cosa più importante che hai imparato in questi quattro anni ai Blue Zoo?

«Il lavoro di squadra. Nessun film degno di nota è stato mai realizzato da una persona sola. Dietro una pellicola che trasmette emozioni vi è sempre una squadra che versa lacrime e sudore nel tentativo di raggiungere la perfezione. In questi quattro anni mi son reso conto che conquistare e mantenere la fiducia del proprio team è la migliore abilità che un regista possa vantare».

 

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