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La diva risponde alla collega, che nei giorni scorsi l'ha accusata di essere ipocrita
LOS ANGELES - «Mi ha fatto male essere attaccata da Rose McGowan nei titoli dei giornali questo fine settimana, ma voglio farle sapere che non ero a conoscenza dei crimini di Weinstein, né negli anni '90 quando lei è stata aggredita, né nei decenni successivi quando ha compiuto altri attacchi».
Parola di Meryl Streep, che risponde alla collega che l'ha accusata di ipocrisia in merito all'annuncio della protesta delle "dive in nero" alla cerimonia di consegna dei Golden Globes. In un duro tweet (poi cancellato) McGowan se la prendeva direttamente con la più volte premio Oscar, accusandola di aver favorito le malefatte di Weinstein con il suo silenzio.
«Non sono stata in silenzio di proposito» ha aggiunto Streep nella sua dichiarazione. «Non lo sapevo. Non approvo tacitamente lo stupro. Non lo sapevo. Non mi piace che le giovani donne vengano aggredite. Non sapevo cosa stava succedendo». Poi la diva riassume i suoi rapporti lavorativi con l'ex potente produttore, ricordando che «aveva molto più bisogno lui di me che io di lui ma ha fatto in modo che non lo sapessi». Poi chiude con un appello a McGowan: «Sono davvero dispiaciuta che mi veda come un'avversaria, perché entrambe, come tutte le donne nel nostro mestiere, dobbiamo resistere allo stesso implacabile nemico: uno status quo che ci vuole far tornare ai giorni bui, quelli in cui le donne erano usate, abusate e veniva loro rifiutato l'accesso nelle stanze dei bottoni, ai piani superiori dell'industria».
