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CANTONEEcco a voi la storia di Decimo realizzata con il Soundbeam

17.11.17 - 06:01
In programma domenica 19 novembre alle 17.30 al Sociale di Bellinzona il concerto teatrale “Decimo (di 10)”
Ecco a voi la storia di Decimo realizzata con il Soundbeam
In programma domenica 19 novembre alle 17.30 al Sociale di Bellinzona il concerto teatrale “Decimo (di 10)”

BELLINZONA - È così che viene definito, un concerto teatrale, il progetto ideato da Elena Lo Muzio, Federica Spreafico, Luigi Maniglia e Maurizio Rocca. Un progetto che porta in scena un narratore, una cantante, un chitarrista, un bassista, un batterista e 15 suonatori di Soundbeam delle fondazioni Provvida Madre di Balerna e San Gottardo di Lopagno.

Lo spettacolo narra la storia di Decimo, l’ultimo figlio di una famiglia contadina. Decimo cresce libero, nel mezzo delle due guerre mondiali. È un ottimo cacciatore e viene arruolato come fuciliere dai partigiani. Nel dopoguerra torna alla normalità e va a lavorare in fabbrica. «Ma le cose - come gli diceva spesso suo padre - non vanno mai come uno se le era immaginate».

Maurizio, cos’è un concerto teatrale?

«Può suonare nuovo, può suonare strano, ma si tratta di una storia narrata e interpretata da un attore, con l'aiuto di una cantante. Non è una pièce di teatro, per la massiccia presenza di musica e di canzoni, e non è nemmeno un musical, perché non si canta e non si recita contemporaneamente. Concerto teatrale, alla fine, ci è sembrata la definizione migliore».

Come è nata l’idea?

«Lo spettacolo ha preso forma nel 2013, dopo un paio di esperienze in cui avevamo portato in scena “soltanto” musica e canzoni. Serviva qualcosa di più. E da quegli istanti è venuta alla luce la storia di Decimo. La prima si è tenuta nel novembre 2013 a Balerna. Poi, nel corso degli anni, lo spettacolo si è evoluto, è maturato. Questa è la terza rappresentazione, ma per buona parte dei ragazzi si tratta della prima esperienza sul palco».

Cos’è il Soundbeam?

«È uno strumento elettronico sviluppato in Inghilterra negli anni Ottanta che consente di produrre suoni muovendosi all’interno di un raggio a ultrasuoni. Noi, in questo caso, abbiamo due proiettori. Dopo avere preconfezionato campionamenti, tonalità e melodie, i ragazzi suonano attraverso i loro movimenti, prodigandosi spesso anche in assoli...».

Tu quando hai scoperto questo strumento?

«Dieci anni fa, attraverso la scuola di musica con cui collaboro, il Crams di Lecco. Dopodiché, ho conosciuto David Jackson, sassofonista dei Van Der Graaf Generator, nonché mio maestro e uno dei primissimi a utilizzare il Soundbeam per le sue sperimentazioni, così come per progetti in ambito sociale».

Quali brani avremo modo di ascoltare?

«Sono tutti brani originali legati alla storia, scritti da me e da Federica Spreafico».

Vuoi lanciare un invito ai lettori di tio.ch e 20 minuti?

«“Decimo” non è un saggio di fine anno, bensì uno spettacolo imperdibile, creato da professionisti. Tutto ciò che abbiamo fatto in questi anni ha un senso e, inevitabilmente, uno scopo, ossia quello di portare le persone disabili sul palco e non in platea».

 

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