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CANTONEUn ticinese in Cina: «Vi racconto la mia Hollywood, qui a Pechino»

26.09.17 - 12:01
L'incredibile storia di Giancarlo D'Erchie. Partito da Riva San Vitale, con i suoi effetti speciali ha stregato la Cina
Un ticinese in Cina: «Vi racconto la mia Hollywood, qui a Pechino»
L'incredibile storia di Giancarlo D'Erchie. Partito da Riva San Vitale, con i suoi effetti speciali ha stregato la Cina

LUGANO/PECHINO - Se vi dicessi che film come “Il grande Gatsby”, “Prometheus”, “Wolverine” e diversi altri hanno tutti un trait d'union... ticinese? Non vi direi una bugia perché è proprio così. Questo trattino ha un nome e un cognome: Giancarlo D'Erchie, viene da Riva San Vitale ed è un vero giramondo del grande schermo.

Classe 1980, dopo la laurea a Brera inizia il suo viaggio dal Ticino fino in Canada passando per Bulgaria, Regno Unito, Australia fino... in Cina! La sua specialità? Gli effetti visivi e speciali ma anche produzione e postproduzione. Ed è proprio per questo suo know-how importante che è stato messo a capo di un ambizioso progetto voluto da un vero e propria super-azienda cinese: «Ho aiutato a realizzare un teatro di posa dove verranno poi girate le scene a basi di effetti speciali, sono anche a capo del team degli effetti visivi».

Giancarlo parla di Hollywood con la familiarità di chi ci ha lavorato per anni ma non ha dubbi: «Qui è tutto in movimento, c'è un'atmosfera davvero vibrante, c'è tantissima voglia di raccontare le proprie storie, tutti vogliono fare cinema! Mi ricorda un po' l'America, sì, ma quella di 10 anni fa».

Al di là del lavoro, com'è vivere a Pechino? «È una città bella, mastodontica. La cosa che mi ha colpito di più è l'apertura mentale della gente, è una città molto internazionale che però ci tiene a mantenere una solida identità. Mi piace chiamarla l'ombelico del mondo (ride)».

Un'esperienza, quella orientale, che consiglieresti a un ticinese che vuole lavorare nel cinema? «Senz'altro sì, qui è ancora tutto da creare e chi ha talento ha buone probabilità di trovare un modo di esprimersi e lavorare».

L'impressione che il cinema Usa stia un po' “facendo la corte” alla Cina e viceversa... «Sì, la Cina è un grande mercato e alcuni film americani, anche un po' in maniera inspiegabile, hanno fatto il botto. Un esempio? “Xxx” con Vin Diesel qui è stato un vero e proprio fenomeno! I film cinesi, invece, fanno fatica a convincere gli americani. Per ora stanno facendo ancora un po' fatica a trovare la chiave giusta... Speriamo di essere noi i primi a creare il primo grande blockbuster made in China! (ride)».

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