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CANTONEEluveitie a Lugano, tra mitologia e sonorità folk-metal

05.09.17 - 06:01
Il paladini del folk-metal rossocrociato stanno per tornare a esibirsi alle nostre latitudini: il 22 settembre alle 21 calcheranno il palco del Foce di Lugano
Eluveitie a Lugano, tra mitologia e sonorità folk-metal
Il paladini del folk-metal rossocrociato stanno per tornare a esibirsi alle nostre latitudini: il 22 settembre alle 21 calcheranno il palco del Foce di Lugano

LUGANO - Reduci dalla realizzazione di “Evocation II - Pantheon” (Nuclear Blast, 18 agosto 2017) – che completa il concept prettamente acustico (suddiviso in due parti) dedicato alla mitologia celtica incominciato nel 2009 con “Evocation I - The Arcane Dominion” (Nuclear Blast) –, gli Eluveitie faranno tappa a Lugano prima di proseguire il lungo tour che il prossimo mese di febbraio li porterà in Giappone.

In scena vedremo il vocalist Chrigel Glanzmann con i vecchi e i nuovi compagni di viaggio, ossia Kay Brem (basso), Rafael Salzmann (chitarra), Nicole Ansperger (violino, cori), Alain Ackermann (batteria), Jonas Wolf (chitarra), Michalina Malisz (ghironda), Fabienne Erni (voce, arpa celtica) e Matteo Sisti (cornamusa, flauti). Ed è proprio con Matteo - nelle fila della band di Winterthur (ZH) dal 2014 - che pochi giorni fa abbiamo scambiato quattro chiacchiere...

Matteo, raccontami il processo di lavorazione del nuovo album…

«L’idea di base è di Chrigel e risale al 2009, quando è stata realizzata la prima parte del concept, “Evocation I - The Arcane Dominion”. I testi, in pratica, erano già stati “confezionati” all’epoca. Alla messa a punto delle strutture musicali, invece, per la prima volta, hanno contribuito - chi più chi meno - tutti i componenti della band».

Ogni brano di “Pantheon”, come evoca il titolo, del resto, è dedicato a una divinità. Con quale tipo di approccio avete lavorato alle musiche?

«A ogni canzone abbiamo tentato di dare un carattere capace di rispecchiare e rispettare la figura di cui stiamo parlando. E stato un bellissimo lavoro di squadra, ma devo dire che non è stato facile…».

Quali i vostri ascolti durante il processo compositivo di “Evocation II”?

«Fondamentalmente musica tradizionale irlandese e antiche canzoni bretoni…».

Cosa vuoi dirmi delle registrazioni?

«Si sono svolte tre mesi fa a Pfaeffikon, in dieci giorni, tra le mura del New Sound Studio del produttore Tommy Vetterli, a cui ci affidiamo oramai da qualche tempo...».

A Lugano presenterete il nuovo album a livello integrale?

«No, ma sicuramente nella setlist troveranno spazio i brani più significativi. Non potremmo mai mettere da parte l’anima metal della band durante un concerto… Sarebbe bellissimo, almeno una volta, ma non possiamo permettercelo (ride)...».

Prevendita: biglietteria.ch

 

 

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