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LUGANOPoetry Slam, una disfida poetica al Wor(l)ds Festival

18.07.17 - 06:01
Ne abbiamo parlato con il curatore e organizzatore Marko Miladinovic
O. Cartulano
Ticino Poetry Slam, Chiassoletteraria, 05.05.2017
Ticino Poetry Slam, Chiassoletteraria, 05.05.2017
Poetry Slam, una disfida poetica al Wor(l)ds Festival
Ne abbiamo parlato con il curatore e organizzatore Marko Miladinovic

LUGANO - Lunedì 24 luglio grande appuntamento con la poesia a Wor(l)ds Festival: è giunta l'ora del Ticino Poetry Slam. Ne abbiamo parlato con il curatore e organizzatore Marko Miladinovic.

In cosa consiste il Ticino Poetry Slam?

«Non abbiamo iniziato e di già mi fai dare i numeri: 6 poeti tra Svizzera e Italia; 5 giurati estratti a sorte tra il pubblico; 3 minuti circa per poet(ess)a; 2 manches e la finale; 1 superospite; 1 stacchiere musicale originale; 1 condottiero serale e 0 niet. La somma fa uno spettacolo per incontrarci, conoscere e festeggiare la poesia e le sue forme vive e multitudinose».

Chi sono i poeti in gara?

«Avremo nostra ospite Eugenia Galli, poetessa bolognese, nonché terza finalista alle finali nazionali della LIPS – Lega Italiana Poetry Slam. Il poeta torinese Francesco Deiana, autore della “Storia della filosofia a sonetti” (Suigeneris Ed.). Filippo Balestra, poeta genovese, editore indipendente e autore di “Poesie normali” (Miraggi ed.). Marco Jäggli, vincitore dell'ultima edizione svoltasi a Lugano allo spazio d'arte Morel. E per dirne altri tre non c'è più spazio, insieme allo stacchiere Flavio Calaon vi invito per presentarveli personalmente».

Quali doti deve avere un autore per dare il meglio di sé in un Poetry Slam? È più importante il testo o la capacità interpretativa?

«Malgrado tutte le difficoltà che comporta, la dote di realizzare le proprie aspirazioni. Mentre le poesie si scrivono con la propria voce anche quando si copiano, per ciò testo e capacità interpretativa vanno a braccetto. Per conoscere il mondo del Poetry Slam italiano, di cui la scena ticinese fa parte, consiglio la visione del documentario “Slam the poetry” di Davide Fasolo, artista e regista torinese che ha intervistato 20 poeti del circuito nazionale. Così come l'antologia “Guida liquida al poetry slam” (Agenzia X ed. 2016) scritta dal poeta Dome Bulfaro».

Come risponde il pubblico a questo genere di manifestazione?

«Il pubblico arriva numeroso e partecipa attivamente. Divertendosi, commuovendosi e gioendo durante l'ascolto delle performance, oppure tifando o fischiando il poeta che ne ha detta una di troppo o il giurato che non ha detto niente ma quel voto invece l'ha proprio dato».

In Italia c’è una vera e propria lega, e un campionato nazionale: com’è la situazione in Svizzera?

«Proprio il novembre scorso, insieme al poeta e chef Rodolfo Cerè e la performer Anna Ri, abbiamo rappresentato il Ticino alle Finali Nazionali Svizzere a Losanna. E se i poeti viaggiano tra i confini, le regioni e i cantoni, questo è segno che la situazione è almeno salutare».

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