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CANTONEEcco il "Disco Orario" pronto a invadere i parabrezza di mezzo mondo

15.03.17 - 06:01
Da oggi alle 11 è possibile ordinare “Disco Orario”, il nuovo album, il quinto in studio, dei Vad Vuc, in uscita il prossimo 28 aprile
Ecco il "Disco Orario" pronto a invadere i parabrezza di mezzo mondo
Da oggi alle 11 è possibile ordinare “Disco Orario”, il nuovo album, il quinto in studio, dei Vad Vuc, in uscita il prossimo 28 aprile

COLDRERIO - Con l’immissione di un ordine di acquisto - tra oggi e il 15 aprile - avremo modo di partecipare a un crowdfunding sulla piattaforma musicraiser.com che, raggiunte le 200 prenotazioni, promuoverà e distribuirà l'album del gruppo ticinese anche al di là dei confini elvetici e italiani.

Cerno, perché questa scelta?

«Il “Disco orario” è pronto... Ciò che manca per poter invadere i parabrezza di mezzo mondo è un’adeguata promozione, così come una buona distribuzione. Ti dico questo in un momento di profonda crisi finanziaria, dove troviamo, purtroppo, anche il mercato discografico: gli editori non si trovano e le major sono “brutte e cattive”… Perciò, questa ci è sembrata la migliore soluzione…».

Quali i vantaggi per chi ordinerà il cd in questi giorni?

«L’album costa meno e, nel giorno della pubblicazione, il 28 aprile, arriverà comodamente a casa per posta...».

Perché il titolo “Disco Orario”?

«Perché l’album è un viaggio attraverso le nazioni, con un sacco di influenze: irlandesi, francesi, italiane e, questa volta, anche russe… Cercavamo un titolo capace di esprimere questo concetto: l’idea, alla fine, è arrivata da Seba (il trombonista del gruppo Sebastian Cereghetti, ndr)».

Quanti brani troveremo al suo interno?

«Dodici, tra cui una cover dei Pogues - “Thousands Are Sailing” - che abbiamo inciso insieme ai Modena City Ramblers: parliamo di un brano che racconta le vicende dei migranti irlandesi che salparono alla ricerca di una nuova vita in territorio americano: un tema, questo, che a distanza di decenni e decenni, alla luce delle recenti tragedie, torna purtroppo più attuale che mai… Nella tracklist figura anche “Finnegan’s Wake”, un traditional irlandese che abbiamo registrato in compagnia dei Dubliners (The Dublin Legends)».

So che il disco raccoglie l’apporto anche di altri ospiti...

«Sì, certo… Fabrizio Barale, Jgor Gianola, Zeno Gabaglio e Make Plain…».

Cosa vuoi dirmi delle altre canzoni?

«Con Luca e Andrea (Make Plain), ad esempio, abbiamo messo a punto un tributo a Primo Levi: “Se quéstu l’è un om”».

E dei testi, scegliendone un paio, cosa vuoi anticipare?

«“Rendez-vous”, ad esempio, il primo singolo che verrà pubblicato il 24 marzo, narra la falsità dell’essere umano, la falsità delle amicizie virtuali... C’è un’altro brano, poi, a cui tengo molto: “Il ballo fermo di un impiccato”, ispirato da un fatto di cronaca - un omicidio-suicidio - di non molto tempo fa: a parlare nel testo, diciamo così, questa volta non è la vittima, bensì il carnefice, che spiega le motivazioni del gesto...».

Info: vadvuc.ch

 

 

 


 

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