Per la terza volta l’attore ticinese lancia un grande film doppiato in dialetto. Stavolta tocca a “Tre uomini in fuga”
SAVOSA – Yor Milano torna sul grande schermo col dialetto. E stavolta lo fa con un capolavoro del cinema francese, “Tre uomini in fuga”, ambientato durante la seconda guerra mondiale. Una commedia del 1966 che prende di mira ironicamente l’esercito nazista e che, doppiata in dialetto, si trasforma in “Scapa ti… Che a scapi anca mi”. «Ci abbiamo messo un anno a portare a termine il progetto – ammette il creatore del Teatro Popolare della Svizzera italiana (TEPSI) –. In totale abbiamo coinvolto le voci di 14 attori».
Per la terza volta dunque, dopo “Sentieri selvaggi” e “A qualcuno piace caldo”, che nelle varie proiezioni pubbliche avevano assemblato complessivamente oltre 10mila spettatori, un film cult viene tradotto interamente in dialetto ticinese. O meglio, in dialetto insubrico. «Sì – conferma Milano –, perché mostreremo questa pellicola non solo nella Svizzera italiana, bensì anche nelle sale di Como e Varese».
L’operazione, resa possibile grazie al sostegno di alcuni sponsor e a contributi cantonali, è stata realizzata nello studio di Graziano Monzeglio a Savosa. «Per una questione di diritti audio internazionali – spiega Milano – abbiamo dovuto rifare la colonna sonora. È stato un lavoro certosino e minuzioso. Così come quello propedeutico di traduzione, di cui mi sono occupato personalmente».
La prima assoluta è prevista per il 16 marzo al cinema Plaza di Mendrisio. «Il 23 saremo invece al Cinestar di Lugano. E in seguito in tutte le altre sale e manifestazioni. Già con “Sentieri selvaggi” mi ero reso conto di quanto il dialetto al cinema possa piacere. È musicale, crea una comicità unica. E il pubblico la recepisce alla grande».