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CANTONEZotto, «il futuro del tango», si racconta

04.10.16 - 06:00
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Miguel Zotto, uno dei più grandi ballerini di tango del mondo, che negli scorsi giorni ha inaugurato la Zotto Tango Academy all’Area18 di Giubiasco
Zotto, «il futuro del tango», si racconta
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Miguel Zotto, uno dei più grandi ballerini di tango del mondo, che negli scorsi giorni ha inaugurato la Zotto Tango Academy all’Area18 di Giubiasco

BELLINZONA - Argentino, classe 1958, Zotto è colui che ha scritto, e sta scrivendo tuttora, «il futuro del tango».

Signor Zotto, per lei cos’è questo ballo?

«È la mia vita. Sono nato e cresciuto nel tango».

Ha mosso quindi i suoi primi passi ballando?

«Direi di sì, ma all’epoca ballavo anche il rock’n’roll… I tempi erano quelli...».

Enrique Santos Discépolo ha detto che «il tango è un pensiero triste che si balla»…

«Non sono d’accordo. Il tango non è triste, il tango è nostalgia. C’è un’enorme differenza».

Perché nostalgia?

«La nostalgia viene dall’emigrante che ha lasciato la sua terra, la sua famiglia, per cercare fortuna oltrove…».

Quando ha capito che la passione si sarebbe trasformata in professione?

«Negli anni Ottanta, quando ha preso il via questa nuova rivoluzione del tango...».

Immagino che nel corso della sua carriera abbia avuto modo di conoscere Astor Piazzolla…

«Sì, lo incontrai a Parigi. Quando mi vide ballare, mi disse: “Tu sei il futuro del tango… Sei diverso da tutti gli altri...”».

Cosa serve per esserlo?

«È necessario creare uno stile proprio. Serve personalità».

Ha ballato con numerose star della musica e del cinema, tra cui Madonna e Demi Moore… Sono brave ballerine?

«Sì, sono ben preparate...».

Nel 2011, in occasione del Festival di Sanremo, ha danzato con Belén Rodriguez. Quale voto dà alla performance della showgirl argentina?

«Oh, Belén è stata bravissima!».

Lei è cresciuto in una famiglia di ballerini e, di conseguenza, ha incominciato a ballare da bambino. Normalmente, però, a quale età suggerisce di incominciare?

«Attorno ai quindici-sedici anni, non prima: devi sapere come abbracciare una donna...».

Perché? Nel tango come va abbracciata?

«La donna va protetta, come nella vita».

Info: area18.ch

 

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