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Ne è convinto il regista Oliver Stone intervistato al Comic-Con di San Diego, intanto è l'App più scaricata di sempre su iOS
SAN DIEGO - Si stava parlando del film "Snowden" al Comic-Con di San Diego quando qualcuno ha pensato bene di porre a Oliver Stone una domanda su "Pokémon Go", la risposta è stata decisamente tetra e inattesa: «Non lo trovo affatto divertente, è preoccupante e propone per la prima volta nella storia umana un livello di invasione e intrusione dei quali non ci rendiamo conto. Le possibilità di profitto sono enormi, non si è mai visto nulla del genere fino a oggi. Non esagero, secondo me è una cosa a livello di Google».
Come mai tutta questa preoccupazione? «È un esempio di quello che io chiamo, capitalismo della sorveglianza, noi diamo loro tutti i nostri dati e poi loro li analizzano e ci creano altri prodotti oppure li rivendono direttamente. Sono cose in grado di modificare per sempre il nostro comportamento rendendoci tutti dei robot... è una cosa quasi totalitarista!». Stone, si sa, è un appassionato "dietrologo" (non per nulla ha diretto pellicole come "Natural Born Killers" e "Jfk") ma le preoccupazioni legate alla questione privacy dell'App di Niantic sono state sollevate da più fronti.
Recentemente "Pokémon Go" è diventata l'app più scaricata dall Apple Store. Da venerdì, inoltre, è disponibile anche nel patrio Giappone.
