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Con “Ozark” si chiude un pezzo di Netflix che ormai non c'è più

STREAMINGCon “Ozark” si chiude un pezzo di Netflix che ormai non c'è più

09.05.22 - 06:30
Tempo di addio per una delle serie storiche della piattaforma con un finale che ci sta ma che non brilla
Netflix
Con “Ozark” si chiude un pezzo di Netflix che ormai non c'è più
Tempo di addio per una delle serie storiche della piattaforma con un finale che ci sta ma che non brilla

LUGANO - Una normalissima famiglia piccolo borghese del Sud degli States finisce per trovarsi invischiata con un cartello del narcotraffico messicano, inizialmente molto in difficoltà ci prenderà gusto e – sfruttando una serie di personaggi borderline – finirà per diventare criminale tanto quanto. Vi suona familiare?

Certo, perché è la trama tanto del leggendario “Breaking Bad” quanto di “Ozark”, storica serie Netflix che è da poco giunta a conclusione. Con la parola fine all'epopea dei Byrde si chiude anche un paragrafo importante nella storia della piattaforma di streaming, quello che la vedeva impegnata a recuperare il terreno perso nei confronti della concorrenza (la pay-tv americana, con la sua offerta un po' più “adulta”) con prodotti se non simili, almeno con lo stesso feeling. Questo prima che arrivasse il botto vero di produzioni originali americane e internazionali (tipo “La Casa di Carta” e “Dark”).

Oggi Netflix, impossibile negarlo, è una cosa molto diversa e basta guardare la top 10 dei più visti per capirlo. A tenere banco sono serie e reality che potrebbero passare nelle televisioni in chiaro. Insomma una quadratura del cerchio che l'ha portata da essere un'alternativa alla tv a una vera e propria tv alternativa.

In questo senso anche “Ozark” è cambiato con gli anni e la parabola di Marty (Jason Bateman) e Wendy (Laura Linney) ha cominciato ad acquisire un significato tutto diverso e che finisce per palesarsi nell'ultima manciata di episodi. Ovvero quello della scalata sociale della media borghesia, tanto spietata quanto in affanno, nel lato oscuro del sogno americano.

A farne le spese sono gli abitanti della regione dei laghi, che danno il nome alla serie, che hanno deciso di usare allo stesso tempo come salvagente e come trampolino di lancio. Su tutti la famiglia Langmore, inizialmente rivale e poi diventata alleata e infine vittima incarnata in maniera magistrale dalla bravissima Julia Garner (Ruth Langmore).

Una chiusa soddisfacente, quasi logica, che lascia poco di non detto (e non è sempre un bene) e nemmeno un dolceamaro languorino. Insomma, era ora. Ma va bene così.

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