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ITALIAAndrea Bertè e quegli “80 giorni” separati: «Canto la voglia di ritrovarsi e ricominciare»

09.02.21 - 06:30
È uscito da poco “80 giorni” il singolo del 18enne bergamasco e pupillo di Elettra Lamborghini a The Voice of Italy
Universal
Andrea Bertè e quegli “80 giorni” separati: «Canto la voglia di ritrovarsi e ricominciare»
È uscito da poco “80 giorni” il singolo del 18enne bergamasco e pupillo di Elettra Lamborghini a The Voice of Italy

MILANO - 18 anni, bergamasco e cresciuto da papà a pane e... cantautori. Forse del giovanissimo Andrea Bertè vi ricordate perché lo avete visto durante l'edizione 2019 di The Voice of Italy. Ora, il giovanissimo cantante, esce con un nuovo singolo: “80 giorni”, per Universal, che parla di distanza e amore ai tempi del Covid. Era impossibile non scambiarci quattro chiacchiere.

Traguardo, ma anche... partenza. Andrea, come è cambiata la tua vita dopo The Voice? Ha un po' cambiato il tuo modo di vedere il lavoro-musicista?

Sicuramente l’esperienza di The Voice mi ha permesso di avvicinarmi a quel mondo che vorrei fosse il mio futuro e mi ha aiutato a constatare l’impegno e la determinazione che richiede.

Tornato a casa la mia vita non ha subito grandi cambiamenti, certo aumentato il numero di persone che mi seguono sui vari social ma per chi mi conosce sono sempre il solito Andrea, o come mi chiamano gli amici Dede, che con determinazione e impegno punta sempre più in alto.

Hai fatto parte del team Elettra, com'è stato collaborare con lei? Sembra una molto istintiva, vi siete trovati? 

Elettra è un persona veramente solare, allegra, che trasmette serenità e tranquillità e soprattutto è una persona vera: non c’è differenza tra come appare in tv e com’era dietro le quinte con noi ragazzi; mi sono trovato veramente a mio agio a lavorare con lei.

L’esperienza di The Voice mi è sicuramente servita sia per imparare ad affrontare un palco e un pubblico molto vasto e importante ma anche per capire se ero pronto e in grado affrontare il mondo della musica al di fuori dei concorsi di paese o delle feste in casa.

“80 giorni” sembra pensata proprio per questo periodo di lontananza, è un caso? 

“80 giorni” è una canzone che riflette la condizione in cui ci trovavamo io e il mio team di produzione (Andrea, Stefano e Valerio), ovvero il trovarsi lontano da una persona cara - a causa delle restrizioni Covid - il desiderio di tornare insieme il prima possibile per poter ripartire più forti di prima.

Cantarla all’inizio non è stato facilissimo perché, anche se non sembra, la canzone tocca tonalità opposte ma, grazie ai miei insegnanti e ai consigli di Andrea e Stefano, sono riuscito a farla mia.

Come hai vissuto quest'ultimo anno un po' difficile?

Fortunatamente non ho vissuto così male quest’ultimo anno: io a casa mia con la mia famiglia sto bene e anzi le giornate riuscivo a organizzarle meglio arrivando addirittura a trovare più tempo per me e le mie passioni.

Se domani potessi chiamare un artista che ti piace per fare un pezzo assieme, a chi telefoneresti?

Beh, sicuramente mi piacerebbe tantissimo collaborare con cantanti Italiani del calibro di Irama o Ultimo ma anche con artisti proiettati su generi musicali diversi dal mio come Sfera Ebbasta o Mr. Rain.

Se invece parliamo del panorama internazionale, sicuramente sarebbe un sogno poter collaborare con Justin Bieber, i BTS e anche Jason Derulo. Senza dimenticare grandi Dj e produttori come Dj Khaled e Marshmello.

Quando non ti occupi di musica che ti piace fare, hai qualche passione?

Quando la musica non c’è, e devo dire che accade raramente, esco con gli amici, guardo film e leggo moltissimi fumetti, soprattutto i manga. Adoro anche lo sport e mi piace la pallavolo.

Le restanti passioni, bene o male, sono tutte legate alla musica e quando non canto mi diverto a suonare il pianoforte ma anche a guardare i live dei miei artisti preferiti.

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