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CANTONEUna pista da ballo in casa, con il mixtape di Dj Spasmo

04.02.21 - 06:30
In "I Never Sleep ‘Cause Sleep Is a Cousin Of Death" ci sono quasi 60 anni di musica e un'infinità di generi.
PIETRO TAFARO
Un nuovo lavoro per Dj Spasmo.
Un nuovo lavoro per Dj Spasmo.
Una pista da ballo in casa, con il mixtape di Dj Spasmo
In "I Never Sleep ‘Cause Sleep Is a Cousin Of Death" ci sono quasi 60 anni di musica e un'infinità di generi.
Un lavoro nato analogico e che è diventato via via più digitale, fino alla stampa su pennetta Usb.

LOCARNO - Nei giorni scorsi Dj Spasmo ha pubblicato un lavoro sul quale ha lavorato per lungo tempo: il mixtape "I Never Sleep ‘Cause Sleep Is a Cousin Of Death" per l'etichetta Spasmellow Records.

Un titolo molto particolare che, ci spiega il dj locarnese (dietro al nome d'arte si cela, com'è noto, il poliedrico Ali Utebay), nasce dal suo vissuto personale. «C'è stato un periodo nel quale dormivo pochissimo, da due a quattro ore per notte, perché avevo tantissime cose da fare tra varie associazioni e il Club To Groove», il locale di musica dal vivo di Riazzino che chiudeva i battenti proprio un anno fa. «Il nome deriva proprio da questa assenza di sonno», e infatti in italiano si traduce "non dormo mai perché il sonno è cugino della morte".

In totale ci troviamo di fronte a poco meno di due ore e 7 minuti di musica. «Vista l’assenza di locali dove ballare» a causa delle disposizioni anti-contagio, «queste produzioni vi trasporteranno in una vera pista da ballo», ma nella sicurezza di casa propria. Il Parental Advisory, che compare sulle copertine dei dischi quando ci si trova di fronte a linguaggio esplicito, in questo caso avverte: «Explicit Fun», ovvero divertimento assicurato. «Proprio l'assenza di ballo, di discoteca in questo periodo di Covid mi ha spinto a rimetterci mano».

Spasmo spiega di aver ragionato a lungo su questa opera: «Avevo intenzione di stamparlo su disco già due anni fa, ma la convinzione piena non c’è stata». Le cose sono cambiate con il lockdown, che ha dato lo sprone decisivo «soprattutto dopo aver finalizzato alcune parti», con il compimento di un lavoro durato all'incirca un anno.

Un'altra delle ragioni che hanno spinto Spasmo a cimentarsi con questo lavoro c'è la volontà di far conoscere al pubblico quanti più generi possibili. «Voglio dimostrare come si possono intersecare» gli universi sonori del «soul, funky, hip hop, groove, neo-soul, R&B, acid jazz, jazz, new disco, disco, dance, elettronica, afro-funk, dub, pop, rap, eccetera». C'è anche la volontà di «far conoscere nuovi artisti: tantissimi sono nomi sconosciuti dalle varie generazioni e ho voluto unirli per fare qualcosa d'intergenerazionale». Il disco è destinato «sia al ragazzino che all'adulto. È come i Lego: da 3 a 99 anni (ride, ndr)».

Il materiale è stato estrapolato dalla collezione di vinili di Spasmo. «Le canzoni che ho scelto sono pezzi che vanno dal 1960 al 2018. 50-60 anni di musica in un solo disco». Ricordiamo che non è una semplice playlist, attenzione: la sapienza del dj sta nel mixare brani di epoche e generi differenti, contaminarli e farli diventare parti di un unico racconto sonoro. Un esempio: si parte con l'R&B-soul di "Desintegration France" di Orea, pubblicato nel 2016, «per poi variare mixando e scratchando sulla strumentale di Juca Chaves e l'a cappella di Nas preso da "It Ain't Hard To Tell"», che unisce una base anni '70 con rap di due decenni successivi. E via così per le successive tracce, fino ad arrivare alla 32esima che è "Pharaohs", singolo dei Tears For Fears del 1983, «per un finale molto tranquillo di genere pop».

«Tutte queste canzoni hanno un po' di mio: il groove enfatizzato, qualche suono in più, produzioni intere... Non c'è niente che è proprio identico all'originale». In "I Never Sleep ‘Cause Sleep Is a Cousin Of Death" troviamo quindi miscugli di varie epoche musicali già all'interno della stessa traccia, giochi tra richiami e contrasti tra canzoni create anche a decenni di distanza. Può capitare che l'hip hop sfoci nel soul-funk e che vengano presi brani che sono già stati rielaborati nel tempo - come "Get Out Of My Life Woman" di Lee Dorsey, che qui troviamo nell'adattamento firmato The John Schroeder Orchestra. «Era più briosa» della precedente ma «l'ho resa ancora più movimentata», spiega Spasmo. In questo mare di musica troviamo quindi The Roots, George Kelly, Ike & Tina Turner e così via.

La creazione di un mixtape come questo comporta anche un lavoro di fine artigianato sonoro. «Ho usato un beat machine con il quale ho fatto campionamenti di groove, strumentali o anche di una nota sola». Dj Spasmo ha utilizzato un classico del genere, «un Akai S2000 con floppy disc, molto vintage. Sono tornato ai vecchi tempi!». Per i vinili, invece, sono stati impiegati giradischi Technics SL-1200 MK2.

"I Never Sleep ‘Cause Sleep Is a Cousin Of Death" nasce in maniera molto analogica, come abbiamo visto, ma «visto che la tecnologia va avanti, ho deciso di stamparlo in edizione limitata con sole 300 stampe su pennetta Usb (con adattatore Usb-c incluso). Non volevo che fosse qualcosa di "fluttuante nell'aria" come lo streaming, ma che ci fosse un supporto fisico». Spasmo non nasconde che «sarebbe bellissimo stamparlo in vinile, poi in cd e in digitale, ma purtroppo i costi sono elevati». Il mixtape non è reperibile tramite gli ormai consueti canali (lo streaming o gli store digitali): «Contattate direttamente me su Facebook oppure tramite una e-mail, il costo è di soli 15 franchi, come un cocktail e meno di un'entrata in discoteca». Consegna di persona o via posta.

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