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CANTONEPeter Irock, un viaggio elettronico in cerca dell'io interiore

28.04.20 - 06:00
"Revelation" è il nuovo album del compositore luganese
PETER IROCK
Peter Irock, un viaggio elettronico in cerca dell'io interiore
"Revelation" è il nuovo album del compositore luganese

LUGANO - Sono suoni che non capita più così spesso di sentire, quelli che Peter Irock propone nel suo nuovo lavoro. "Revelation", l'ultimo album del compositore di musica elettronica luganese - distribuito in tutti i digital store dalla Wolf Entertainment Group - è stato pubblicato il 20 aprile ma rimanda a strutture e atmosfere che rimandano agli anni '70 e ad artisti del calibro di Vangelis, Jean-Michel Jarre, Tangerine Dream e così via.

Qual è la "rivelazione" indicata nel titolo?
«"Revelation" vuole "rivelare", nel contesto della sonorità della musica elettronica, quelli che sono i miei segreti e i miei sogni. In questi brani - che si differenziano dai cliché classici del genere, sia nelle sue forme passate che in quelle attuali - mostro un nuovo lato della mia conoscenza sonora e compositiva, che mai prima d'ora avevo realizzato. Questo sound si differenzia molto da quello dei miei lavori precedenti e, per chi mi conosce, sarà una sorpresa».

In quale universo viene trasportato l'ascoltatore?
«In un mondo sonoro decisamente (almeno credo) non convenzionale, fatto di suoni e situazioni sonore alle quali non puoi sfuggire. Mi piace immaginare l'ascoltatore a occhi chiusi, intento in un viaggio alla ricerca del proprio io interiore: spero che la mia musica possa sollecitare la fantasia e regalare emozioni speciali. In "Revelation" ho curato e realizzato con i sintetizzatori dei suoni "inediti", se vogliamo, proprio con questo scopo».

Qual è stata la principale fonte d'ispirazione per questo lavoro?
«Sono sempre ispirato, praticamente tutto il giorno. Ma in "Revelation" ho voluto cimentarmi con situazioni più "cinematografiche". Diciamo che con questi brani "rivelo" la mia passione per le colonne sonore e spero quanto prima di realizzarne una. Sarebbe bello se fosse un regista locale o nazionale a richiederla».

Quello di "Volos" è un omaggio a Vangelis?
«Esattamente. Volos è la città greca che ha dato i natali al maestro e - visto che dicono che la mia musica, o meglio, il mio stile si avvicina appunto al suo sound - ho voluto realizzare un tributo, con una sonorità greco-elettronica e con inserti a tratti orchestrali, che danno la sensazione di trovarsi lì, in quella meravigliosa terra. È un brano molto dolce e particolare».

Come sta affrontando la sfida del creare musica da casa, causa pandemia?
«Direi che si ha il vantaggio di avere piu tempo da dedicare alla composizione, alla ricerca di nuovi suoni. L'elettronica, come nel mio caso, ha i suoi vantaggi, soprattutto se hai una struttura che ti permette di non spostarti. Fortunatamente per me, ho tutto "in casa" e posso fare produzioni in maniera indipendentemente, senza dover far capo a studi di registrazione esterni».

Proporrà "Revelation" in live streaming, in attesa della ripresa dei concerti?
«Sto allestendo un nuovo studio e un nuovo setup, piu limitato ma più efficace tecnicamente. Appena tutto sarà pronto, ho intenzione - previo annuncio ovviamente - di fare un live streaming, proponendo non solo "Revelation" ma anche altri brani del mio repertorio. Sarà una bella esperienza e mi auguro di potervelo annunciare al piu presto sul sito ».

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