Cerca e trova immobili

CANTONEL'incredibile viaggio di Giona da Vacallo alle musiche di “The Witcher”

10.01.20 - 06:01
E a quella canzone cantata da Jaskier che sul web è diventata virale. L'avventura unica di un momò che è arrivato fino a Hollywood
Giona Ostinelli/Netflix
L'incredibile viaggio di Giona da Vacallo alle musiche di “The Witcher”
E a quella canzone cantata da Jaskier che sul web è diventata virale. L'avventura unica di un momò che è arrivato fino a Hollywood

VACALLO - Dal Mendrisiotto a Los Angeles, per scrivere colonne sonore. 

È la storia davvero incredibile di Giona Ostinelli, momò e classe 1986, finito a lavorare anche alla serie-hit di Netflix "The Witcher" che, impossibile negarlo, deve parte del suo successo proprio alle sue musiche: «Per farle abbiamo dovuto imparare a suonare 64 strumenti, e non sto esagerando», ci racconta Giona di passaggio in Ticino per le vacanze di Natale.

Ma partiamo dall'inizio, come sei finito negli States?

Sono cresciuto nel Mendrisiotto e da ragazzo ho suonato in diverse band, in America ci sono andato per fare il salto di qualità e studiare musica alla Berklee. La mia idea era proprio quella di fare il compositore.

Per questo poi mi sono trasferito a Los Angeles dove ho iniziato a fare un po' di gavetta cominciando con i film indipendenti e salendo piano piano la "scaletta".

Ho conosciuto diversi registi e ho lavorato a film che poi hanno girato i grandi festival americani (Tribeca, South by Southwest). E alla fine sono arrivato alle serie tv importanti come "The Mist", "The Romanoffs" e proprio "The Witcher" di Netflix!

Come lavori a una colonna sonora?

Ti faccio l'esempio proprio di "The Witcher", solitamente io lavoro con la mia partner artistica Sonya Belousova. Noi abbiamo ricevuto i copioni della serie a dicembre dell'anno scorso, prima che iniziassero a girare, quindi.

Abbiamo quindi iniziato a comporre i brani, fra temi per i singoli personaggi (Geralt, Yennefer, Ciri) e vere e proprie suite. In alcuni casi abbiamo dovuto scrivere musica per delle scene di ballo oppure canzoni che dovevano essere cantate.

Le immagini e il montato ci è poi arrivato ad aprile: lì comincia il lavoro davvero intenso che ci porta a rimettere mano a tutto il materiale e adattarlo alle singole puntate. In "The Witcher", poi, c'è tantissima musica: per un'ora di puntata c'è praticamente un'ora di musica!

Per prepararvi avete ascoltato la musica del videogioco campione d'incassi?

No, e lo abbiamo detto anche al responsabile della serie, volevamo partire da una tabula rasa e non farci influenzare... La nostra idea era quella di introdurre nella colonna sonora elementi medievali ma anche suoni e idee contemporanee.

Per riuscire nel nostro obiettivo abbiamo dovuto davvero destreggiarci fra gli strumenti particolari... abbiamo dovuto imparare a suonarne 64 e non esagero (ride).

Il più incredibile? Una ghironda (uno strumento a corde medievale, ndr.) che ci siamo fatti costruire apposta. Le fanno solo due liutai in tutti gli States e la lista d'attesa è di 9 mesi, ma siamo riusciti ad ottenerlo grazie a "The Witcher" (ride).

Io poi ho scoperto di avere un talento particolare per quanto riguarda i legni e i flauti, ricordo in particolare uno xun - che è una specie di ocarina in terracotta cinese a forma di uovo - che ci siamo fatti realizzare su misura. Prima di tirarci fuori un suono ci ho messo più o meno una settimana.

Tanti strumenti aiutano la creatività?

Diciamo che ti aiutano a restare "in movimento" dal punto di vista creativo. Sono un po' come dei colori in più sulla tavolozza. Anche il fatto che il 99% degli strumenti li abbiamo suonati Sonya e io aiuta. Questo perché anche un approccio non-convenzionale può portare a scoperte interessanti.

Per esempio il bodhran, che è un tamburo irlandese, dev'essere suonato con una tecnica particolare ben precisa, ma noi lo abbiamo utilizzato anche in altri modi. Abbiamo anche imparato a suonare il contrabbasso... a quattro mani! (ride)

Arriviamo adesso alla canzone "Toss a coin to your Witcher" che è diventata un successo virale incredibile...

Di quel pezzo, tra l'altro ne avevamo scritte 7 versioni diverse... Da quella più tradizionale fino a una quasi rap e hip-hop!

Ci piaceva l'idea di creare un inno da taverna super energetico e quindi ci abbiamo messo un pizzico di rock. Volevamo fare del bardo Jaskier un po' il Freddie Mercury di quel mondo immaginario.

Come l'avete registrata?

Ci siamo prima sentiti con l'attore, Joey Batey, via Skype. Poi il pezzo che potete sentire nella serie, assieme ad altri cantati da Jaskier, lo abbiamo registrato in studio a Londra questo luglio.

Ci abbiamo messo una giornata intera e lui aveva pure il raffreddore! Gli abbiamo propinato un sacco di tè con il miele per aiutarlo nell'impresa (ride).

Vi aspettavate un successo così fenomenale, fra meme e video di cover su YouTube?

È difficile prevedere una cosa come questa, di sicuro lavori a ogni cosa che fai con lo stesso impegno e poi le circostanze fanno il resto. Sicuramente ne siamo davvero orgogliosi e un po' non ci crediamo, è davvero stupendo vedere le cose che si inventano i fan dalle gif fino ai video... 

Una chicca di cui forse non vi eravate accorti? All'inizio della seconda puntata - mentre Geralt e Jaskier vanno all'avventura - trovate già degli echi di "Toss a coin to your Witcher". È un po' un trucchetto per giocare con il subconscio degli spettatori. Così quando la sentite per la prima volta, in realtà, l'avete già sentita. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE