Heavy Is The Head, il nuovo album del rapper britannico, conferma quanto fatto quasi 3 anni fa con Gang Signs & Prayer
LONDRA - Avercene di rapper come Stormzy. Classe 1993, a soli 26 anni il ragazzo di Norbury è già una delle voci più potenti e rappresentative dell’intero panorama anglosassone (e non solo). “Heavy Is The Head” arriva a quasi 3 anni da quel “Gang Signs & Prayer” che lo ha reso da subito un punto cardinale nell’ecosistema rap d’oltremanica ed è il marchio di un artista ormai a proprio agio con il peso della corona.
A Stormzy riesce bene praticamente tutto. Un momento lo trovi a fare jogging tra gli angoli della sua mente (“Crown”), il momento dopo eccolo irrompere in radio con i colleghi Ed Sheeran e Burna Boy (“Own It”), per poi tornare come se niente fosse sull’asfalto a martellare rime (“Vossi Bop”), con tanto di omaggio al padrino del Grime (“Wiley Flow”).
Ad un certo punto è lui stesso a chiedersi come faccia il «migliore in circolazione nel genere» ad avere tanto successo. Ma è solo un momento di retorica vanità (assolutamente lecito), per farti notare lo scintillio sopra la sua testa.