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CANTONETerry Blue dentro scenari distopici: è tempo di “Drive”

27.03.19 - 06:00
In uscita venerdì 29 marzo “Drive”, il nuovo singolo di Terry Blue, collettivo guidato dal songwriter Leo Pusterla (voce, chitarra)
FOTO MARTINO KELLER
Leo Pusterla, 23 anni.
Leo Pusterla, 23 anni.
Terry Blue dentro scenari distopici: è tempo di “Drive”
In uscita venerdì 29 marzo “Drive”, il nuovo singolo di Terry Blue, collettivo guidato dal songwriter Leo Pusterla (voce, chitarra)

di Marco Sestito

LUGANO - A seguire la realizzazione di “Avenida Paulista” - in gennaio - e di “Close and Kind” - in febbraio -, Pusterla e i suoi compagni di viaggio - Andrea Zinzi (chitarra), Giuliano Ros (basso) e Matteo Mazza (batteria) - si ripresentano puntuali allo scadere del mese con un altro brano nuovo di zecca. Un altro gioiello elaborato e messo a punto in quel sottobosco musicale ticinese, oggi come oggi sempre più fiorente e prospero.

Un - ottimo - esperimento, “Drive”: difatti, la canzone si allontana dalle sonorità alt-folk oriented che Terry Blue in questi anni si è cucito addosso: a bordo di una Spider rosso fuoco, questa volta il collettivo si spinge, e sfreccia, dentro e fuori territori distopici, a tratti granitici.

Leo, raccontami la nascita del pezzo…

«“Drive” ha preso forma quasi un anno fa, ed è la prima composizione che ho costruito al pianoforte».

Dal brano, rispetto alla vostre produzioni precedenti, trasudano suoni più duri, più aspri...

«Volevamo la “durezza” di un basso secco, essenziale, capace di seguire la cassa in maniera nervosa. Inoltre, abbiamo abbandonato quasi del tutto il cantato morbido e anch’io, da un punto di vista puramente tecnico, con la voce esco dalla mia zona di comfort. Se questo progetto dovesse davvero sfociare in un album, “Drive” sarebbe sicuramente un bivio fondamentale nella storia del disco».

Vuoi entrare nel dettaglio del testo?

«Sono immagini, molto scure in questo caso. Utilizzando una sorta di story telling, la fotografia che vogliamo creare è quella di una “disperata piattezza”. Una “disperata piattezza” che ognuno di noi ha sicuramente vissuto e attraverso la quale un personaggio indefinito si muove lasciandosi trasportare dal caos. In sintesi, l'idea alla base del testo traspare in modo nitido dalla parte finale, in cui mi rivolgo a una sconosciuta implorandola di guidare senza una meta precisa, dopo un ennesima notte di eccessi».

Per questo 2019 avete in previsione la realizzazione di un singolo al mese: cosa ascolteremo a fine aprile?

«“Small Lights, How To Grow”, mentre nei mesi successivi i nostri primi due brani in italiano - “Leon” e “Dani Atlantico” -».

 

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