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REGNO UNITODeep Purple, una zampata prima del "lungo addio"

10.04.17 - 06:00
La band pubblica "inFinite", album di ottima fattura, e si lancia in un lungo tour, che potrebbe essere l'ultimo
Deep Purple, una zampata prima del "lungo addio"
La band pubblica "inFinite", album di ottima fattura, e si lancia in un lungo tour, che potrebbe essere l'ultimo

LONDRA - I Deep Purple sono tornati: venerdì hanno pubblicato l'album "inFinite" e il mese prossimo si lanceranno in un lungo tour (che potrebbe durare anche un paio d'anni) chiamato "The Long Goodbye".

Potrebbe essere l'ultimo lavoro in studio di Gillan e compagni, e quasi sicuramente sarà l'ultima tournèe per una band che in ormai 50 anni, pur mutando formazione varie volte, ha fatto la storia del rock.

In “inFinite” la scelta dei brani e la produzione (affidata a Bob Ezrin) richiamano il repertorio della band, specialmente quello degli ultimi 20-30 anni. I Deep Purple non hanno cercato di sperimentare troppo, ma hanno fatto ciò che sanno fare meglio: suonare nel loro stile peculiare, cercando però di non ripetersi. Operazione riuscita specialmente all'inizio e in chiusura dell'album. Una sorta di “greatest hits” nei suoni e nelle intenzioni, e il risultato è decisamente convincente.

Il disco si apre con “Time for Bedlam”, brano fanta-politico che ipotizza l'uso di manicomi per “silenziare” gli oppositori politici. Le voci computerizzate dell'attacco spiazzano leggermente l'ascoltatore, prima che il pezzo si muti in una classica cavalcata rock “à la Deep Purple”. Ottime, in questo senso, anche “All I Got Is You” e “One Night In Vegas”.

Ben suonata ma un po' più manieristica la parte centrale, dove la chitarra di Steve Morse si mette in maggiore evidenza. Qui si dà prova nel complesso di un hard rock di qualità ma più standard, nel quale non si percepiscono alcuni degli elementi che hanno fatto la fortuna del gruppo.

Dopo una buona divagazione blues-rock con la cover di “Roadhouse Blues” dei Doors, ecco “Paradise Bar” (non presente nell'edizione su cd) con il suo inizio quasi idilliaco, che si trasforma presto in un grintoso brano che potrebbe essere uscito dalla session di “Perfect Strangers”. Infine tre regali per chi ha comprato il disco in digitale, tra le quali una versione live di un classico: “Strange Kind of Woman”.

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