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STATI UNITIRed Hot Chili Peppers, avere 50 anni a Hollywood (e sentirseli tutti)

17.06.16 - 15:35
La band californiana per antonomasia ritorna con "The Getaway" un disco atipico per loro ma che funziona e convince
Red Hot Chili Peppers, avere 50 anni a Hollywood (e sentirseli tutti)
La band californiana per antonomasia ritorna con "The Getaway" un disco atipico per loro ma che funziona e convince

LOS ANGELES - Invecchiare non è uno scherzo per nessuno, figurarsi per dei rocker tatuati diventati famosi per le loro esibizioni 300% adrenalina a torso nudo. Ma non è tanto il decadimento fisico, perché gli ex-ragazzi Kiedis & Flea (in foto) sono ancora in super forma, ma piuttosto il cambiamento del mondo della musica.

Per degli artisti-musicisti partiti dal punk con un suono tutto particolare, diventati delle icone e dei punti di riferimento per i rispettivi strumenti, non è facile trovarsi in un'era come i 2010 dove le chitarre non sono poi più così rilevanti e tutto ruota attorno a bei visi, casse dritte, YouTube e ai social. Insomma, se il rock è morto (diciamocelo) gente come i Red Hot Chili Peppers non possono poi sentirsi troppo bene.

Andatosene John (Frusciante) e entrato Josh (Klinghoffer), simile non solo per nome ma anche per look e sonorità, l'ultimo "I'm with you" (2011) non ha convinto vendendo anche pochino. Passano altri 5 anni ed ecco qua "The Getaway" anticipato da due singoli - "Dark Necessites" e "The Getaway" - pubblicati a pochi giorni l'uno dall'altro. Dietro alla console il prodigio indie Danger Mouse sostituisce la leggenda degli anni '90 Rick Rubin (che ha iniziato a lavorare con loro nel 1991 e li ha accompagnati per sei album).

C'è quindi voglia di cambiare ed è una cosa buona e giusta. Se ne giovano l'approccio alle canzoni, le composizioni più aperte e meno lineari e i suoni in generale. Qua e là comincia a trasparire una qual certa maturità che da una band come la loro non te la saresti mai aspettata (sì, suonano sempre e comunque mezzi biotti). Forse mancano i super-pezzoni che tutti ricorderemo (tipo "Otherside" o "Can't Stop") ma l'ultima fatica dei 4 giovanotti di Hollywood è un istantanea di un momento (loro e non solo) godibilissima e a fuoco. Da sentire.

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