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ITALIALa vita da borgata nell'esperienza di Paola Cortellesi

28.08.21 - 11:00
L’attrice racconta infanzia e adolescenza nella periferia di Roma
KEYSTONE
La vita da borgata nell'esperienza di Paola Cortellesi
L’attrice racconta infanzia e adolescenza nella periferia di Roma

ROMA - Paola Cortellesi è tornata al cinema con “Come un gatto in tangenziale - Ritorno a Coccia de Morto”, commedia che la vede riprendere i panni di una donna un po’ “coatta” accanto al borghese interpretato da Antonio Albanese. Un ruolo che l’attrice confessa di conoscere bene, perché cresciuta “in borgata”, nella periferia romana. Parlando del film al settimanale Grazia, la Cortellesi - solitamente molto riservata - ha rivelato qualche dettaglio sulla sua vita da bambina e da ragazza, prima di diventare una comica e un’attrice.

«Monica è un personaggio che rispecchia un tipo di donna che conosco - ha dichiarato la Cortellesi parlando del suo ruolo nel film - Sono cresciuta in una borgata: la mia mamma non era così, ma qualche nostra vicina sì». All’epoca la Cortellesi passava molto tempo con gli amici del quartiere, ritagliandosi un ruolo da “maschiaccio”. «Giocavo in cortile a ‘Campana’, saltando con un piede solo sulle caselle disegnate con il gesso, oppure a ‘Color color’: qualcuno nominava un colore e si correva verso un oggetto di quella tinta. L’ultimo arrivato, faceva penitenza. E poi si andava in bicicletta: mi mettevo in piedi dietro a qualcuno e spesso caracollavo e cadevo a terra. Ho ancora la cicatrice su un ginocchio».

Crescendo, la Cortellesi ha sentito la necessità di esplorare altri luoghi, spinta anche dai suoi genitori. «Ho preso molti autobus. Andavo in centro: dove abitavo non c’erano attività. La mia famiglia, però, mi ha sempre fornito degli stimoli. I miei non erano intellettuali, ma ci hanno sempre portato a vedere cose belle: i concerti, il teatro, come lo spettacolo I sette re di Roma di Gigi Proietti». E così è nata la passione per l’arte, la recitazione, il cinema. Ma la vita professionale non è più tutto il mondo della Cortellesi, che nel 2013 è diventata madre di Laura. «Quando ho visto il suo viso per la prima volta, ho capito che sarebbe cambiato tutto. E così è stato».

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