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ITALIAKasia Smutniak: «C'è un solo regalo che vorrei per i miei 40 anni» 

14.08.19 - 19:04
Ovvero la possibilità che la scuola fondata in Nepal con la Pietro Taricone Onlus possa avere i fondi per andare avanti
Keystone
Kasia Smutniak: «C'è un solo regalo che vorrei per i miei 40 anni» 
Ovvero la possibilità che la scuola fondata in Nepal con la Pietro Taricone Onlus possa avere i fondi per andare avanti

ROMA - Lo scorso 13 agosto Kasia Smutniak ha compiuto 40 anni e ha rivelato che c'è una sola cosa che desidererebbe si avverasse. L'attrice ha espresso il desiderio che la scuola fondata in Nepal attraverso l'associazione Pietro Taricone Onlus possa avere i fondi per andare avanti. «Per me questo qua è un momento estremamente importante. E per i 40 anni ho deciso di farmi un unico regalo, di esaudire il mio grande desiderio che la scuola possa andare avanti e così abbiamo iniziato una raccolta fondi circa un mese fa. Io veramente non ho bisogno di nulla, non c'è regalo più grande che potrei chiedere. E il regalo più grande è l'aiuto economico per la mia scuola», ha detto l'ex modella di origini polacche in un'intervista rilasciata a 'Freeda'.

«Normalmente faccio delle liste quando arrivano le date con lo zero come ad esempio 20, 30 e 40. Ci sono le cose che ho fatto e quelle da fare e naturalmente ne aggiungo anche delle nuove perché la scuola, per esempio, quando avevo 30 anni non c'era sulla lista. Per quest'anno sulla lista ancora c'è e il sogno è che possa andare avanti», ha aggiunto.

Kasia ha poi spiegato perché ormai da tanti anni ha capito che questo progetto è così importante e si impegna in ogni modo affinché riesca a funzionare. «Quasi 20 anni fa io ci sono andata là con Pietro per fare un trekking e ci siamo persi, abbiamo perso la cognizione del tempo e ci siamo rimasti per quasi un mese. Sulla strada di ritorno, quando stavamo tornando dal Mustang, parlavamo tantissimo del fatto di voler fare qualcosa per quelle persone. Per 2 anni ho girato cercando un progetto e così ho conosciuto meglio il Mustang e ho pensato che in un posto dove non c'è veramente niente, neanche gli ospedali, bisogna cominciare da una scuola perché solo imparando puoi in qualche modo crescere», ha spiegato.

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