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Il 26enne Siddarth aveva confidato al padre la sua intenzione
ROMA - Kabir Bedi è tornato a parlare del suicidio del figlio Siddarth, morto nel 1997 a soli 26 anni.
L'attore indiano, ospite nel programma 'Storie Italiane' condotto da Eleonora Daniele su Raiuno, ha raccontato che il ragazzo si è tolto la vita dopo aver ricevuto una diagnosi di schizofrenia.
Kabir, noto al pubblico italiano principalmente per aver interpretato il ruolo di Sandokan nell'omonima serie televisiva degli anni '70, ha detto: «Mio figlio era un genio. Lui studiava informatica nelle migliori università del mondo, si è laureato e ha iniziato a insegnare in un'altra università».
Bedi, che ha altri due figli, Pooja e Adam, era molto fiero del suo secondogenito Siddarth, che tra i tre sembrava essere il più sensibile e fragile. «È accaduto qualcosa di inspiegabile: per due anni abbiamo provato a curarlo, poi c'è stato un episodio di violenza e i medici hanno diagnosticato la schizofrenia», ha proseguito l'uomo.
Il giovane, che a causa della malattia trovava ormai quasi tutto difficile da affrontare, dopo alcuni episodi molto violenti era stato messo subito in cura: «Ho chiamato la squadra di prevenzione suicidio a Los Angeles, dove era in osservazione, ma lui non voleva vivere in quel modo».
Purtroppo l'aiuto della famiglia e dei medici non è servito a salvargli la vita: «Mio figlio mi ha parlato, mi ha detto di pensare al suicidio. Io ho provato a dargli speranza, ma lui diceva: 'Che cosa faccio tutto il giorno? Il cibo non ha sapore, tv e libri non hanno senso per me. Non riesco a concentrarmi'».
