L'attore ha vinto contro lo zio Barry Saide, reo di non avergli restituito un prestito di 800.000 dollari
LOS ANGELES Shia LaBeouf ha vinto una causa contro lo zio Barry Saide, reo di non avergli restituito un prestito di 800.000 dollari, concessogli dal famoso nipote nel 2009.
La Corte di Appello di New York, che in prima istanza aveva chiesto a Saide di corrispondere a Shia l'esatta somma prestatagli, ha deciso di applicare un 9% di interesse, facendo salire la cifra da restituire a 997.000 dollari.
Nella sua difesa, Barry sosteneva come avesse pattuito con l'attore 29enne di restituirgli il denaro con degli interessi in quattro compagnie da lui possedute, ma il giudice, respingendo il suo appello, gli ha chiesto di versare nelle casse del nipote l'intero ammontare.
Barry ha inoltre aggiunto di aver discusso con Shia della possibilità di ripagarlo mediante denaro in contanti o proprietà.
Dal suo canto, Shia si è difeso affermando come lo zio non avesse mai fatto nulla per dimostrargli che stesse raccogliendo il denaro, e che le sue affermazioni rappresentassero solamente un tentativo per aggirare il pagamento.
Dalle carte legali, filtrate dalla Corte e ottenute da RadarOnline.com, si legge: "Non c'è discussione sul fatto che l'imputato non abbia mai pagato una singola banconota."