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Il cantante sceglie le nuove tecnologie per la sua deposizione nell'ambito del processo per l'aggressione ad un paparazzo avvenuta nel 2012
LOS ANGELES - Nell'ambito del processo per l'aggressione al paparazzo Jeffrey Bionion, avvenuta nel 2012, Justin Bieber ha ottenuto da parte dei giudici il via libera per poter deporre a distanza mediante video.
Stando a quanto riportato dal portale TMZ.com, alla base della richiesta di Bieber ci sarebbero gli impegni dettati dalla preparazione del nuovo album e, programmare il viaggio a Miami, per sé e il suo staff con il suo jet privato, sarebbe costato alla popstar una cifra superiore ai 68000 dollari.
I legali del paparazzo, infastiditi dai capricci della popstar, avrebbero fatto notare ai giudici come Justin avrebbe potuto raggiungere la sede del processo attraverso un volo di linea ordinario che gli sarebbe costato non più di 1000 dollari.
Accolta la richiesta di Bieber i giudici pare abbiano però invitato il cantante a presentarsi alla Corte di Miami entro il 20 marzo per deporre di persona.
I giudici hanno ordinato a Justin di presentarsi a Corte per una seconda audizione dopo che alla prima l'imputato aveva mostrato un atteggiamento ostile e poco collaborativo.
Ad aver fatto sbottare Justin all'epoca erano state le continue domande sull'ex-fidanzata Selena Gomez, personaggio ritenuto chiave per la risoluzione del caso.
Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, Justin urlò: "Non mi chiedete di lei! Basta farmi domande su di lei!". Cacciato dall'aula, Justin sarebbe nuovamente rientrato inveendo contro i giudici, costretti a quel punto a sospendere l'udienza.
Su Justin pende l'accusa di aver ordinato al suo bodyguard, Hugo Hesny, di aggredire Binion e di privarlo della sua fotocamera all'uscita di uno studio di registrazione di Miami.
