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STATI UNITIRichard Gere come non lo avete mai visto: clochard a New York

20.10.14 - 13:53
L’attore racconta la sua ultima avventura cinematografica tra i senza tetto della Grande Mela
Richard Gere come non lo avete mai visto: clochard a New York
L’attore racconta la sua ultima avventura cinematografica tra i senza tetto della Grande Mela

NEW YORK- Smessi i panni del sex symbol di «American Gigolo» e «Pretty Woman», Richard Gere si è calato nei panni di un clochard in «Oltre le regole» di Oren Moverman, un film a basso budget di cui è anche produttore. Per le tre settimane delle riprese l’attore si è fatto seguire dalle telecamere nelle vesti di un senza tetto e con il bicchiere per l’elemosina a New York, senza che nessuno si accorgesse della sua vera identità dietro quegli abiti malandati.

«Se vuoi convincere uno studio a realizzare un film devi parlare di thriller o commedie romantiche, o un mix dei due generi – ha spiegato l’attore a Repubblica -. I film drammatici, che un tempo erano il pane degli studios, oggi si fanno con budget bassi e produttori indipendenti. Questo credo sia il futuro dei film seri, film che non fanno guadagnare ma che si realizzano per passione».

Nella pellicola Richard è un uomo che vede disfarsi la sua vita, mentre lo spettatore scopre lentamente che cosa lo ha portato a vivere per le strade. «Io di ricerca sull'argomento dei senza tetto ne ho fatta tanta - spiega - ho visitato i centri di assistenza, ho approfondito la realtà di quei 60mila (di cui 20mila bambini) che nella città di New York sono senza fissa dimora».

«Ma la vera esperienza per me è stata quella del girare il film – conclude -. Per 21 giorni con il regista siamo stati per strada alla ricerca di un film che avesse un'impronta invisibile, utilizzando da lontano teleobiettivi nascosti che la gente per strada non avrebbe notato. Abbiamo girato al Greenwich Village, un quartiere culturale dove c'è tanta gente appassionata di cinema ma nessuno mi ha notato, nessuno mi ha riconosciuto. È stata un'esperienza incredibile, sono entrato completamente nel ruolo degli invisibili che non ci interessano, con i quali non vogliamo avere nessun contatto».

© Cover Media

 

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