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SUPSIDirettrice d'orchestra del mondo

17.03.15 - 08:00
A colloquio con una ex studentessa al Conservatorio della Svizzera italiana
Direttrice d'orchestra del mondo
A colloquio con una ex studentessa al Conservatorio della Svizzera italiana

Chi sei?

"Mi chiamo Elena Schwarz, ho 29 anni e sono di Breganzona, ma sono cresciuta con un piede in Australia perché mia mamma arriva da lì. Dall’anno scorso lavoro tra Gerusalemme, al Conservatorio Edward Said, e l’Europa, per vari progetti musicali".

Cosa hai studiato alla SUPSI?

"Direzione d’orchestra con il Maestro Arturo Tamayo conseguendo il Certificate of Advanced Studies al Conservatorio della Svizzera italiana in ensemble conducting (contemporary repertoire) lo scorso giugno".

Segni particolari?

"Ho una grande passione per le lingue straniere così come per le lingue antiche: sono cresciuta parlando italiano e inglese, ma era di casa anche lo svizzero tedesco e il romancio. Prima di intraprendere la carriera musicale mi sono messa a studiare il russo, con l’idea di approfondire questa passione, ma poi è stata la musica ad avere la meglio: a oggi ho un diploma in musicologia, violoncello e direzione d’orchestra".

I 20 minuti che non dimenticherai mai della tua esperienza in SUPSI.

"Nel 2013 sono stata invitata con altri tre studenti dal Maestro Tamayo ad assisterlo a Berlino in un’opera di Ferneyhough per cinque direttori d’orchestra nella prestigiosa stagione di musica contemporanea Maerz Musik. Un’opera monumentale. Un’occasione importante poter fare un’esperienza di questo genere durante il corso di studi. Ma credo che l’aspetto che mi ha colpita ancora di più è stato la generosità di Tamayo, il voler condividere con noi studenti questo lavoro. Penso sia raro in questo mondo, sempre molto competitivo".

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

"Poter coniugare tutti i miei studi in un’attività ideale. E mi piacerebbe poter tornare in Ticino non solo per gli affetti che mi legano, ma anche per lavoro".

Che libro hai sul comodino?

"“The Arab Avant-Garde: Music, Politics, Modernity”, un’esplorazione affascinante della musica contemporanea del Medio Oriente".

Film preferito?

"Da sempre, Andrei Rublev di Andrei Tarkovsky".

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