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SUPSIDal mimo al Physical Theatre

20.01.15 - 08:00
Intervista a una studentessa della scuola Teatro Dimitri
Dal mimo al Physical Theatre
Intervista a una studentessa della scuola Teatro Dimitri

Chi sei?

"Sono Selma Roth e vengo da Malters, vicino a Lucerna".

Cosa studi alla Scuola Teatro Dimitri?

"Frequento il programma Master in Physical Theatre. Sono arrivata qui dopo aver fatto studi di mimo all’estero. Il Physical Theatre per me è una forma di arte che alla sua base ha il movimento, anche astratto, che poi può creare un senso, un filo, delle immagini in grado di trasmettere storie ed emozioni. È un teatro più immediato di quello di prosa, perché le parole si indirizzano alla testa, mentre con il movimento si va più direttamente ai sentimenti e alle emozioni".

Segni particolari?

"Per me fondamentale è il teatro, ma, siccome si lavora sempre in stanze scure, mi piace andare fuori, passeggiare all’aria aperta per cercare ispirazione, liberarmi la testa, vedere i colori, i ritmi, tutto quanto scopro nella natura ed è alla base di ciò che ognuno di noi fa. Tutto quello che cerchiamo di trovare nell’arte, nella natura esiste già".

I 20 minuti che non dimenticherai mai della tua esperienza alla SUPSI?

"Forse i primi, quando ci siamo incontrati come studenti del primo anno e ognuno veniva da un paese differente: Stati Uniti, Canada, Italia, Israele e Svizzera. Ognuno portava un mondo diverso, anche dal punto di vista teatrale: le maschere, il Physical Theatre, la danza, il mimo…"

Il tuo slogan?

“Non è necessario sperare per intraprendere, né riuscire per perseverare”.

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