Come cucinare al meglio le pietanze e ridurre lo spreco energetico
LUGANO. La nuova frontiera dell'eco-cucina a basso impatto ambientale passa anche per un'idea che è quasi una provocazione: utilizzare la lavastoviglie, durante il lavaggio di piatti e bicchieri, come strumento di cottura. L'idea di partenza è quella di ridurre i consumi energetici: decisamente utile in tempi di crisi, ma sotto l'aspetto culinario la lavastoviglie può davvero reggere il confronto con forni e fornelli?
Certamente no. Questo elettrodomestico può essere utilizzato per le verdure e cibi di piccole dimensioni (inseriti in vasi di vetro o sacchetti di plastica da sottovuoto) che possono cuocere a bassa temperatura, calore prodotto dalla lavastoviglie. Dal punto di vista nutritivo è utile ricordare che le cotture a bassa temperatura preservano meglio le proprietà nutrizionali degli alimenti.
Coloro che considerano il lavare i piatti a mano certamente più "eco", ignorano la ricerca dell’Università di Bonn che ha valutato la lavastoviglie più ecologica (modelli di ultima generazione, “classe A”) rispetto a lavare i piatti a mano in acqua corrente che determina un consumo fino a oltre 100 litri d’acqua, senza contare il consumo energetico per riscaldarla.
Con la lavastoviglie i litri d'acqua si riducono a 10-20, a seconda del programma di lavaggio, mentre l’energia non supera 1,3 kWh.
Altri suggerimenti per il risparmio e un utilizzo ecologico sono: spegnere la lavastoviglie subito prima dell’inizio dell’asciugatura automatica (con un risparmio di energia del 45% rispetto al ciclo completo), utilizzare aceto in sostituzione del brillantante ed esclusivamente detersivi 100% biodegradabili.
Che la cottura in lavastoviglie possa avere successo è difficile dirlo, certamente si tratta di un'idea originale e provocatoria che aiuta a evidenziare il problema dei consumi energetici e l'impatto ambientale generato dal semplice gesto di cucinare gli alimenti in ambito domestico.