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PRO JUVENTUTEQuanto viene trattata e approfondita l'educazione?

28.06.18 - 07:00
Spesso si parla solo di costi, senza tenere in considerazione il resto
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Quanto viene trattata e approfondita l'educazione?
Spesso si parla solo di costi, senza tenere in considerazione il resto

Lo abbiamo già detto e scritto tante volte: non c'è atto che non sia educativo, nel senso positivo e negativo del termine. Che ne è, però, delle politiche educative in generale? Come viene trattata, approfondita, proposta, studiata, venduta e via dicendo, l'educazione? Soprattutto a cosa si pensa quando vengono evocati termini tipo: giovane, autodeterminazione, bambino, indipendenza, protezione, crescita, cura e altro ancora? Molto spesso chi fa il mio mestiere è chiamato a comunicare all'esterno ciò di cui si occupa (vuoi per questioni legate alla scientificità, al rigore, alla sostenibilità del proprio lavoro, vuoi anche per trovare i mezzi per poter realizzare gli scopi che ci si prefigge e quindi per dare vita e forma ad un preciso modello di società).

Raramente, però, ci si occupa di chi, queste informazioni, le riceve e le fa sue: il pubblico, il lettore, il partner progettuale, il finanziatore. Detto altrimenti: credo che chi si occupa di educazione abbia - forse: paradossalmente – educato poco il pubblico a cui si rivolge.

Uno dei segnali che lo dimostrano è che, davanti alla proposta relativa ad un progetto educativo raramente ci si vede rivolgere prima di tutto domande concernenti il progetto in sé: i suoi aspetti, le sue ricadute, la sua organizzazione, i suoi riferimenti culturali e scientifici; soprattutto ci si sente chiedere: quanto costa. E finisce lì…

Educare il pubblico a cui – in fin dei conti – ogni progetto educativo è rivolto (perché, non dimentichiamolo, tutti i bambini e giovani che incontriamo sono i nostri figli) significa cercare di preparare al meglio il terreno affinché una o più proposte educative possano essere comprese, condivise, accettate e – perché no - anche rifiutate, ma con validi motivi. E questa responsabilità riguarda tutti, nessuno escluso.

Articolo di Ilario Lodi, Responsabile Pro Juventute Svizzera italiana

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