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PRO JUVENTUTE«Dei miei figli faccio ciò che mi pare, dove mi pare, come mi pare»

07.09.17 - 07:00
Alcuni genitori sembrano scordarsi che i bambini non vivono in una bolla ma all'interno di una società
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«Dei miei figli faccio ciò che mi pare, dove mi pare, come mi pare»
Alcuni genitori sembrano scordarsi che i bambini non vivono in una bolla ma all'interno di una società

Dalle colonne di questa testata abbiamo appreso, alcuni giorni fa, che sui treni sempre più frequentemente alcuni passeggeri armati di bagaglio ingombrante, invece che di depositarlo negli appositi spazi per gli stessi pensati, li lasciano sui sedili, andando ad occupare posti che potrebbero invece interessare altri viaggiatori (per il semplice fatto che altri posti non ce ne sono, come mi pare di capire succede assai frequentemente).

Vi è mai successo di salire su un mezzo di trasporto un po' più piccolo, come una funivia, o una funicolare, o un bus, e di vedere – là dove non c'è più posto – dei sedili occupati da bambini, magari addirittura da bebé con un genitore accanto che li potrebbe invece – con un gesto educativo non da poco, se ben spiegato – prenderli in braccio?

Lo confesso: mi è successo, e mi ha seccato… Non tanto per il fatto che ci fossero dei pargoletti seduti su un seggiolino, ma per l'incapacità di uno o due genitori di vedere che ci sono altre persone che necessitano di questo spazio, poichépiù anziane, meno agili, più bisognose di comodità…

Mi fa specie l'incapacità di vedere queste cose… E poi, magari, si può andare a pensare che, invece, quei genitori le capiscono benissimo ma che vogliono privilegiare il proprio o i propri pargoli per una semplice questione di vicinanza affettiva, il che – secondo il mio modestissimo parere – è ancora peggio. È il solito problema della privatizzazione dell'educazione (cioè: dei miei figli faccio ciò che mi pare, dove mi pare, come mi pare); tutto questo senza essere in grado di vedere che i propri pargoli sono inseriti in un tessuto riccamente annodato, fatto di persone, di cose, di esperienze che appartengono a tutti, indistintamente. Proviamo a fare attenzione, la prossima volta, alla nostra reazione davanti a un caso del genere: cosa ci muove? Cosa ci scoccia? La cosa ci lascia indifferenti?

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