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ITALIAIl Nero d’Avola, orgoglio di Sicilia

19.06.18 - 06:00
Un vino forte, famoso nel mondo, vanto dell’isola al centro del Mediterraneo
Il Nero d’Avola, orgoglio di Sicilia
Un vino forte, famoso nel mondo, vanto dell’isola al centro del Mediterraneo

SIRACUSA - I cannoli, la cassata, gli arancini… A tavola la Sicilia regala meraviglie famose in tutto il mondo, ma quando si parla di vino, il pensiero vola subito ad un rosso rubino dal gusto inconfondibile: il Nero d’Avola.

Prodotto in tutta l’isola, il Nero d’Avola raggiunge le sue espressioni migliori nella zona Sud-Est, precisamente tra i comuni di Avola, Noto e Pachino: una terra da sogno, meno pubblicizzata di altre zone del Sud Italia, in cui all'eccellenza enogastronomica si uniscono paesaggi mozzafiato e, viaggiando verso il mare, la perla rappresentata dalla città di Siracusa, con l’isolotto di Ortigia, luogo in cui già gli antichi Greci sapevano bene come rilassarsi e godersi la vita.

In quell’area si produce il Nero d’Avola migliore, più delicato e con sentori di frutta più evidenti, mentre nella zona occidentale della Sicilia questo vino assume tratti molto aggressivi verso il palato.

Parliamo infatti di un vino con una gradazione alcolica molto alta - può raggiungere i 15 gradi - che viene vinificato in purezza o che viene usato come vino da taglio, in blend con altri vitigni autoctoni siciliani, come il frappato di Vittoria, altra delizia della regione.

Sul posto, il Nero d’Avola è conosciuto anche come “calabrese” (calabrese nero, calabrese pizzuto, calabrese d’Avola): la Calabria, in realtà, non c’entra nulla con l’origine di questo vino, la denominazione si deve ai commercianti del XIX secolo, che spacciavano il Nero per calabrese dato che i prodotti provenienti “dal continente” erano ritenuti di qualità superiore, migliore di quelli siciliani.

Vino corposo e con buona acidità, il Nero d’Avola viene da un vitigno molto resistente alle intemperie. Si abbina magnificamente a carni rosse e formaggi, trasformandosi in un vino davvero “glocal”, in grado di accompagnare un “asado” argentino tanto quanto una fonduta valdostana.   

Articolo sponsorizzato da SellWine www.sellwine.ch

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