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URIAndermatt, quando sci fa rima con sicurezza

04.12.20 - 18:41
Il comprensorio sciistico alle porte del Ticino si presenta all’insegna della sicurezza
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Andermatt, quando sci fa rima con sicurezza

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Il comprensorio sciistico alle porte del Ticino si presenta all’insegna della sicurezza

ANDERMATT - Prosegue il mio viaggio sulle tracce delle stazioni svizzere alla scoperta dell’imminente stagione invernale, indubbiamente speciale. Questa volta ho fatto tappa ad Andermatt. Ovviamente ho voluto testare in prima persona le misure prese per contenere la pandemia. Ma cominciamo con la presentazione del comprensorio.

La regione innevata intorno ad Andermatt si trova alle porte del Ticino ed è raggiungibile facilmente grazie al suo collegamento autostradale. Vista l’ampiezza del comprensorio è apprezzata per tutti i tipi di sport invernali: 180 chilometri di piste e 33 impianti di risalita su montagne che spesso sfiorano i 3 mila metri di altitudine ti stanno aspettando nella moderna stazione sciistica di Andermatt, Sedrun e Disentis

L'area di Nätschen-Oberalp-Sedrun è caratterizzata da ampie piste e pendii soleggiati, ideali per le famiglie e per gli amanti dello sci da diporto. Ma questo non significa che sciatori e freerider più esigenti non possano divertirsi qui ad Andermatt, ad esempio sulle piste intorno allo Schneehüenerstock. Inoltre, il trenino rosso della Matterhorn-Gotthard-Bahn consente sempre un facile accesso ad ogni parte del comprensorio sciistico e dopo una lunga giornata di sci sulla parte grigionese a Sedrun-Disentis si può ritornare comodamente al punto di partenza.

La zona sul Gemsstock è invece molto conosciuta tra gli sciatori più esigenti per le sue piste ripide e lunghe e per le numerose discese nella neve fresca ed è considerata anche un punto di riferimento per gli amanti del freeride. Su questo lato della montagna la stagione sciistica è iniziata il 1. novembre.

Premetto: durante la mia giornata non ho mai avuto l’impressione di sentirmi in pericolo, di trovarmi in mezzo ad un assembramento oppure di confrontarmi con altri sciatori che non rispettassero le regole sanitarie. Inoltre, a parte una segnaletica insistente, non che la mia esperienza fosse molto diversa da quella vissuta nel periodo pre-pandemia. Mettere una mascherina, specie di stoffa, ti protegge dal freddo, casco e occhialoni fanno il resto. Ho però voluto farmi spiegare il concetto dal responsabile comunicazione della Andermatt Swiss, Stefan Kern: «Abbiamo lavorato duro, ma siamo riusciti ad allestire un programma di interventi a 360 gradi per assicurare la necessaria sicurezza ai nostri clienti sportivi. Tutto inizia all’acquisto della giornaliera con riservazione on-line di un posto nella cabina (nel primo tratto, nel caso del Gemstock, ndr). Questo evita code ed assembramenti alla stazione di partenza». Poi sulle piste, vi assicuro, c’è spazio sufficiente. Sulle seggiovie e, in generale, negli spazi di attesa, la famosa mascherina è d’obbligo. «Oltre ad una segnaletica chiara e presente, abbiamo anche limitato il numero di sciatori nel comprensorio (attualmente 1'000) e, in particolare, nelle cabine. Qui ad Andermatt siamo preparati a rispettare tutte le direttive del Consiglio federale (oggi sono state date le ultime informazioni sull’apertura degli impianti, ndr)». Anche durante la pausa pranzo, tutto ha funzionato perfettamente: personale gentile, accoglienza e posti limitati e riservati. Vi consiglio i rösti vegani, ottimi!

Gli impianti durante il prossimo weekend del 5/6 dicembre resteranno chiusi a causa del maltempo, ma vi invito da lunedì a salire in quota per scoprire questo comprensorio sciistico in prima persona. Nel vale la pena, ve l’assicuro.

Testo a cura di Claudio Rossetti

 


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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