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ALESSANDRIALa ricca Alessandria del Piemonte

27.09.19 - 08:00
Una città elegante, raffinata e ricca di monumenti, ma... sconosciuta
Foto Dreamstime
La Cittadella di Alessandria dal drone
La Cittadella di Alessandria dal drone
La ricca Alessandria del Piemonte

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Una città elegante, raffinata e ricca di monumenti, ma... sconosciuta

ALESSANDRIA – Sulla via del ritorno dal Salone Nautico di Genova mi sono fermato (quasi per caso ) ad Alessandria, non quella d’Egitto, ma quella italianissima del Piemonte.
Si tratta di una cittadina ricca di cose da vedere e con un’impronta di eleganza e raffinatezza, adagiata in pianura, sulla destra del fiume Tanaro e a poca distanza dal fiume Bormida. Fondata nel XII secolo ha una storia ricchissima e tanti monumenti e chiese; di particolare pregio e rilevanza artistico-culturale sono i palazzi.

Nel 1707 Alessandria venne unita ai territori dei Savoia, che la munirono di fortificazioni tali da essere considerata uno dei più importanti baluardi d’Europa. Nel 1800 la città vide la sfolgorante vittoria di Napoleone nella vicina Marengo e subì il dominio francese. Nel 1815, però, dopo il Congresso di Vienna, la città fece ritorno ai Savoia e con loro rimase, salvo che per un breve periodo di quattro mesi di presidio austriaco, durante la Prima Guerra di Indipendenza. Ai primi albori di libertà, Alessandria fu tra le prime città a scrivere belle pagine nella storia recente del nostro Risorgimento. Fu infatti ad Alessandria dove per la prima volta venne innalzato il tricolore quale simbolo di libertà. E fu ancora Alessandria, nel 1833, la sede di una cospirazione della Giovane Italia, che purtroppo costò la vita al martire Andrea Vochieri. E non poco fu il contributo di sangue che la città diede alle guerre del Risorgimento.

Nel 1856 le sue mura vennero munite di ben cento cannoni, offerti alla fortezza della città da tutte le regioni d’Italia. Questo dimostra quanto enorme fosse la sua importanza militare. Se osservate la cartina della città, distinguerete facilmente con quelle sue vie rettilinee che corrono verso il centro, la sua origine di città miliare. Oggi però Alessandria non è più una città terribile, è ordinata pulita cordiale ed accogliente. Ma soprattutto è la seconda città del Piemonte.

Da visitare (rigorosamente a piedi) il nobile e maestoso Palazzo della Prefettura (in precedenza palazzo Ghilini) con le sua bella facciata, la Cattedrale con la sua piazzetta, il moderno edificio del Palazzo delle Poste decorato da mosaici e il Duomo dalle forme neoclassiche di San Pietro.

Poi c’è la Cittadella di Alessandria che costituisce uno dei più grandiosi monumenti europei nell'àmbito della fortificazione permanente del XVIII secolo, uno dei pochi ancora esistenti e sicuramente uno dei meglio conservati in Europa. Vi riporto un post pubblicato pochi giorni fa da un internauta americano: Una meraviglia settecentesca unica in Europa. Un motivo per cui vale la pena di visitare Alessandria. Si raggiunge tranquillamente a piedi attraverso il magnifico ponte (progettato da Richard Meier) sul Tanaro. Bisogna dire che necessita di molte opere di ristrutturazione e mantenimento, ma é un monumento talmente impressionante che vale le 5 stelle. Da fare il giro esterno del fossato per capire la grandiosità e la complessità del posto.

La prossima volta che percorrerete la Genova-Gravellona, ricordatevi di fare una sosta ad Alessandria. Vale proprio la pena.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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