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CREMONAIn viaggio verso Venezia: il liutaio a Cremona

12.09.19 - 17:38
Visite ‘speciali’ durante la discesa sull’idrovia Locarno-Venezia (seconda parte)
Foto PR
In viaggio verso Venezia: il liutaio a Cremona

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Visite ‘speciali’ durante la discesa sull’idrovia Locarno-Venezia (seconda parte)

CREMONA – La seconda tappa, sull’idrovia Locarno-Milano-Venezia, ci porta a Cremona, capitale mondiale del violino. Chi per primo ha inventato il violino? Sarà stato Andrea Amati di Cremona o Gasparo da Salò di Brescia? Secondo molti, non c'è proprio un inventore del violino ma piuttosto un artigiano che seppe fissare i criteri base che sarebbero stati poi seguiti da tutti i suoi successori. Le date potrebbero dare ragione ai cremonesi: in effetti, il violino più antico esistente risale al 1564 e un fu realizzato da Andrea Amati. Questo violino del 1564 ha già tutte le caratteristiche fondamentali, sia della forma che del funzionamento del violino moderno che conosciamo oggi. 

Ma recenti studi fanno apparire il violino in varie parti d'Europa nello stesso tempo: oltre all'Italia del Nord, lo troviamo in Francia (Parigi e Lione), in Germania, nei Paesi Bassi (specialmente Bruxelles ed Anversa), a Praga... Nel dicembre del 1523 troviamo nel registro della tesoreria di Savoia, la parola ‘violino’ scritta per la prima volta. Anche nel 1530 a Brescia, si trova tracce della parola che caratterizza questo particolare strumento. E poi Cremona.

Nell’ambito nei nostri incontri ‘dietro le quinte’ ci siamo recati da Philippe Devanneaux, liutaio parigino da trent’anni attivo a Cremona. «La tecnica di costruzione del violino non è cambiata da quando i primi grandi liutai cremonesi cominciarono la loro attività e sono passati ormai quasi cinquecento anni», ci spiega il nostro interlocutore. Qualcosa cambierà alla fine del settecento con l'allungamento del manico e la sua inclinazione maggiore, una catena più lunga e più forte per sostenere la pressione superiore delle corde. Infine, la tastiera intarsiata del violino barocco viene sostituita con una tastiera più lunga in ebano. In effetti, si passa dallo strumento barocco a quello moderno con l'evoluzione della musica. Il suono del violino evolve, guadagna in potenza. Le corde, una volta di budello, vengono abbandonate per delle corde moderne. Troviamo oggi corde di acciaio ma anche più elaborate con, ad esempio, budello sintetico rivestito di alluminio o di argento.

Il viaggio prosegue sul Po con destinazione il piccolo villaggio di Brescello, set dei film di Don Camillo e Peppone. Volete anche voi essere a bordo del prossimo viaggio sulle vie navigabili, da Locarno a Venezia? Consultate il nostro sito.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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