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VALLESECinquecento anni di storia della Guardia Svizzera

28.04.19 - 07:00
Nella fortezza di Naters viene raccontata la storia del più piccolo esercito al mondo
Foto di Massimo Pedrazzini
Assieme a Barry un importante simbolo svizzero
Assieme a Barry un importante simbolo svizzero
Cinquecento anni di storia della Guardia Svizzera

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Nella fortezza di Naters viene raccontata la storia del più piccolo esercito al mondo

BRIGA - Nella vecchia fortezza sopra Naters si trova un piccolo gioiello, ancora poco conosciuto: il museo della Guardia Svizzera. Si trova a Naters, il comune situato vicino a Briga, sulla riva opposta del Rodano. Lì potrete immergervi nella curiosa e avvincente storia della Guardia Svizzera che ancora oggi garantisce la sicurezza del Pontefice a Roma. Lo sapevate che nel corso dei secoli nessun villaggio svizzero ha procurato più guardie rispetto a Naters in Vallese.

Tutto cominciò il 22 gennaio 1506 quando un gruppo di 150 mercenari elvetici al comando del capitano Kaspar von Silenen, del Canton Uri, attraversando la porta del Popolo, entrò per la prima volta in Vaticano per servire papa Giulio II. Le guardie svizzere non furono solo impiegate come scorta personale del papa, ma parteciparono a numerose battaglie, prima fra tutte quella avvenuta il 6 maggio 1527 durante il sacco di Roma da parte delle milizie borboniche, permettendo con il loro sacrificio a papa Clemente VII di avere salva la vita. 

In questo museo (un tempo fortezza militare) si raccontano cinquecento anni della storia di questo speciale corpo che garantisce la sicurezze del Papa, istituito per volere di Giulio II nel 1506. La fortezza militare fu costruita nel 1940 e oggi si possono vedere le vecchie
armi e i cannoni, che furono usati per proteggere il passo del Sempione. Fino al 2002 la fortezza era segreta, ma poi fu comprata dal comune di Naters e nel novembre 2006 fu inaugurato il museo delle Guardie Svizzere, proprio in occasione dei 500 anni dalla
creazione del corpo speciale.

L’attuale museo sembra un piccolo sotterraneo della fortezza nella camera del tesoro delle guardie: chiamata così perchè negli originali scaffali di betume, dove prima erano depositate le munizioni, oggi vengono usati per mostrare tanti oggetti originali e personali appartenuti alle guardie che ora non fanno più servizio al Vaticano. Una sorta di memorabilia di cinquecento anni: medaglie, dischi d’oro della musica delle guardie, carte d’identità del Vaticano, le corazze e uniformi originali.

Oltre a tutte le foto e i ritratti di ogni Papa dal 1506, nelle sale si ripercorre la storia di questi valorosi soldati: un ruolo importante fu quello di Matthäus Schiner, cofondatore del corpo insieme a Giulio II. Si ricorda anche una data importante: nel 1515 ci fu la famosa battaglia di Marignano, dove Matthäus Schiner era generale e purtroppo persero la vita ventimila guerrieri elvetici, proprio perché non erano armati abbastanza e si trovarono di fronte ad un nemico armato con artiglieria. Un’ultima curiosità: in occasione della visita di questo museo sarete accolti da guide, ex guardie.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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