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SENEGALSenegal, turismo fuori dalle grandi rotte

07.07.18 - 07:00
Una destinazione africana curiosa, ricca di contrasti e patrimoni
Senegal, turismo fuori dalle grandi rotte

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Una destinazione africana curiosa, ricca di contrasti e patrimoni

DAKAR - Pensando all’Africa Nera la prima meta che viene in mente non è sicuramente il Senegal.
Perché ci sono tanti altri paesi che, quantomeno nell’immaginario collettivo, ne incarnano molto meglio l’idea. E perché, bisogna dirlo, il Senegal non è noto per qualcosa di così grandioso come ad esempio succede alla Tanzania col parco del Serengeti, al Madagascar coi suoi baobab mastodontici o alla Namibia col suo incantevole deserto. E questo per fare solo alcuni esempi. Il Senegal, invece, per cosa è universalmente riconosciuto? Per la Parigi-Dakar, che manco più si fa qui ma si è trasferita dall’altra parte del mondo; (forse) per il Lago Rosa che poi non é nemmeno più tanto rosa; per Youssou N’Dour, ma solo per chi nel 1994 era adolescente e canticchiava “Seven Seconds” (tra l’altro l’unico pezzo canticchiabile è quello in inglese non cantato da lui, ma questo è un dettaglio). Se poi si procede con una ricerca su Google, utilizzando “visitare Senegal” non sembrano esserci attrazioni così degne di nota. In sostanza ci si potrebbe chiedere perché allora andarci?

Per gli amanti dei climi tropicali e dei posti insoliti e sconosciuti, il Senegal si presenta sicuramente come una valida meta per conoscere l'Africa; inoltre si trova a sole 5 ore di viaggio in aereo dall'Europa. Consiglio in modo particolare la capitale Dakar, che è situata sul mare ed è molto modernizzata come città nella quale albergare, per poi spostarsi nelle altre varie zone. Tra i posti da visitare troviamo il "mercato Kermel", dove si concentra il commercio dei senegalesi, il monastero di "Keur Moussa", dove si possono comprare dei prodotti fatti direttamente dai monaci e ascoltare cori etnici religiosi e coinvolgenti. Passate poi dal monumento della "renaissance africaine", una struttura di 50 metri con una insolita forma a mammelle.

Un’altra regione è il lago Retba o lac Rose, un lago che si trova a nord della penisola del Senegal, a nord est di Dakar. Esso è chiamato così per le sue acque rosa, causate da alghe presenti nell'acqua che producono un pigmento rosso rendendo le acque rosa. Il colore è particolarmente visibile durante la stagione secca Il lago è anche noto per il suo alto contenuto di sale, che, come quella del Mar Morto, permette alle persone di galleggiare facilmente. Il lago ha anche una piccola produzione di sale industriale ed era spesso il punto di arrivo del Rally Dakar. Il lago Retba è sotto esame dal comitato del patrimonio mondiale per l'inclusione come Patrimonio mondiale dell'umanità.

Poi bisogna citare Saint-Louis, città che, a detta di molti, è la più bella del paese. Una città che si sviluppa su un’isola lunga e stretta (un po’ come Manhattan!), collegata alla terraferma da due ponti, uno dei quali è il celebre ponte metallico Faidherbe, protetto dall’UNESCO dal 2000. Saint Louis è il luogo in cui i francesi fondarono la prima colonia permanente nel territorio del Senegal ed è proprio per questo che le sue vie polverose sono un susseguirsi di vecchi edifici coloniali, molti dei quali in rovina, che rappresentano proprio il fascino peculiare di Saint-Louis. Ricorda un po’ L’Avana, per chi è stato a Cuba. La città tutto sommato è piccola e si visita in una mezza giornata. Da non tralasciare è l’attraversamento del ponte (cosa piuttosto scontata poiché, se non lo si attraversa, non si può proprio entrare in città) e il vivace quartiere dei pescatori situato sulla langue da Barbarie dirimpettaia all’isola, da dove partono e arrivano le piroghe super colorate di chi va a cercare fortuna in mare. I momenti della partenza e, soprattutto, del rientro dei pescatori sono quelli più movimentati e pittoreschi.

Un’altra ragione è indubbiamente il mare! Le spiagge migliori del Senegal sono tra Dakar e Mbour, la regina della movida è Saly ma non è detto che piaccia a tutti con i numerosi hotel e ristoranti, i bar dove bere birra e i tanti procacciatori di affari. Per chi cerca tranquillità lo sgarrupato villaggio di Toubab Dialao merita una sosta, anche solo per il meraviglioso affittacamere sulla scogliera dove il rumore dell’Oceano entra nelle stanze.

Ne aggiungerei un’altra di ragione per visitare il Senegal: la destinazione non si trova sulle rotte più battute dal turismo internazionale. E questo non è poco! Sto riflettendo ad un viaggio a inizio 2019, il programma è ancora da stabile. Se vi interessa fare parte di questo primo gruppo, allora scrivetemi.

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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