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VALLESEAll’Ospizio del Gran San Bernardo d’inverno

29.03.18 - 07:00
Dopo oltre 30 anni i cani tornano sulle nevi del Colle
All’Ospizio del Gran San Bernardo d’inverno

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Dopo oltre 30 anni i cani tornano sulle nevi del Colle

MARTIGNY - La simbolica salita all’Ospizio del Gran San Bernardo che si è svolta lo scorso finesettimana non è passata inosservata. Il gruppo di rappresentanti della Fondazione Barry e giornalisti, accompagnato per l’occasione da diversi cani San Bernardo, ha dovuto affrontare momenti di grande difficoltà. Un cameraman di una tivù privata svizzerotedesca è stato travolto da una valanga. Per fortuna il pronto intervento dei soccorritori ha potuto
evitare il peggio.

La salita è stata voluta per ricordare un luogo simbolico e una storia fatta di canonici, pellegrini e cani San Bernardo. Qualcuno sostiene che dal passo del Gran San Bernardo sia transitato anche Annibale con i suoi elefanti, quando, nel 218 avanti Cristo, osò sfidare le infames frigoribus alpes, le alpi orrendamente fredde, per scendere in Italia a combattere i Romani. Nessun documento avvalora questa tesi e l’impresa del condottiero cartaginese rimane avvolta nel mistero. Se non c’è passato lui, però, molti altri lo hanno fatto. Fin dall’antichità, il colle è usato per attraversare il massiccio alpino da mercanti, eserciti e pellegrini.

Attorno alla metà dell’anno 1000, arriva anche San Bernardo da Mentone, che fa costruire un ospizio per accogliere quei viandanti che si avventurano tra quelle montagne in ogni stagione e che lui, arcidiacono di Aosta, era solito soccorrere quando arrivavano al piano stremati dopo aver superato il Col Joux, il colle di Giove dei Romani. Da allora, l’ospizio ospita i canonici e i celebri cani che, grazie al loro fiuto sensibile, aprivano la strada ai soccorritori e riuscivano a ritrovare i malcapitati, dispersi o sepolti nella neve. Nel corso del secolo scorso, il loro prezioso fiuto sarà poi sostituito da quello più tecnologico dei moderni apparecchi di ricerca-persone e dallo sviluppo del soccorso alpino e ora, grazie alla Fondazione Barry di Martigny i cani San Bernardo sono in servizio anche per attività e scopi sociali. 

La Fondazione Barry è proprietaria dell'allevamento più antico al mondo del cane nazionale svizzero, da quando, 13 anni fa, ha rilevato dai canonici del colle del San Bernardo il canile con i celebri San Bernardo. Questa importante istituzione ha sede a Martigny dove gestisce pure il curioso ed interessante museo Barryland.

A questa avventura invernale seguirà il 10 giugno prossimo la storica transumanza del San Bernardo. Una giornata aperta al pubblico che aprirà la stagione estiva al Colle del Gran San Bernardo. Circa 15 cani passeranno l’estate al loro luogo d’origine dove potranno essere visitati nel nuovo canile realizzato nel 2017 all’Ospizio. Sono inoltre in programma, nei mesi di luglio e agosto, escursioni nella regione con Barry & Cie
(informarsi alla Fondazione Barry di Martigny).

Testo a cura di Claudio Rossetti

Per saperne di più: newsblog@viaggirossetti.ch


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.