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TARGETL’amore ai tempi del Covid-19: come sono cambiate le app di incontri?

19.12.20 - 12:53
Il desiderio di interagire a fini “sentimentali” è più forte del social distancing: le piattaforme di dating ringraziano
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L’amore ai tempi del Covid-19: come sono cambiate le app di incontri?

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Il desiderio di interagire a fini “sentimentali” è più forte del social distancing: le piattaforme di dating ringraziano

Essere costretti a limitare le interazioni sociali - di persona, quantomeno - è stata una delle conseguenze più incisive sulle nostre vite, da febbraio 2020 a questa parte.

Il social distancing, infatti, è molto efficace nella prevenzione del contagio. Per quanto la salute delle persone possa averne giovato, la loro sfera personale e sentimentale ha subito un duro colpo. Chi ama la compagnia e le serate con gli amici ha sicuramente faticato ad abituarsi alla nuova realtà, così come chi è in cerca dell’anima gemella o desidera conoscere altre persone attraverso le ormai popolarissime app di dating.

Queste ultime hanno provveduto, a onor del vero, a consigliare i propri utenti sul comportamento più prudente da mantenere in questo periodo. Così come molte altre piattaforme online, legate o meno al mondo del dating, hanno inviato una serie di notifiche che consigliavano di limitare, almeno provvisoriamente, gli incontri dal vivo. L’app Hinge, ad esempio, ha suggerito a tutti i suoi utenti di lavarsi le manibefore you steal your Hinge date's fries”, ovvero prima di rubare le patatine al partner.

 

La risposta del dating alla pandemia

Quelli che inizialmente erano suggerimenti, anche dati con ironia e leggerezza, sono diventate esigenze sempre più impellenti di fronte alla precipitosa diffusione dei contagi. Gli appuntamenti di persona infatti sono stati resi molto difficili, se non dal virus stesso, dai provvedimenti che i vari governi hanno messo in atto.

Ciò, tuttavia, non ha causato una vera e propria crisi in casa Tinder e compagnia. Prendiamo ad esempio proprio quest’ultima: il 29 marzo di quest’anno, nelle settimane più complicate della pandemia, Tinder ha registrato il record assoluto di 3 miliardi di swipes. Per chi non lo sapesse, il funzionamento dell’app si basa proprio sul permettere di “swipare”, ovvero di scorrere a destra o a sinistra per manifestare interesse o disinteresse nei confronti degli altri utenti.

Ma perché torna utile un’app di incontri in un periodo in cui gli incontri non sempre possono tenersi? La risposta risiede, come spesso accade, nelle infinite risorse del mondo digitale: non potendo vedersi di persona, gli utenti si conoscono attraverso i servizi di messaggistica (anche video) presenti all’interno delle varie piattaforme, sviluppando e mantenendo comunque i contatti.

L’azienda Match, che si occupa di gestire diverse applicazioni di questo tipo, tra cui la stessa Tinder, ha dichiarato che gli scambi di messaggi sono aumentati del 27%. D’altro canto, sebbene da questo punto di vista l’attività sulla piattaforma sia notevolmente cresciuta, sono diminuite le persone disposte a pagare per il servizio.

Tinder, infatti, prevede l’attivazione di account Premium, la quale è stata finora una grossa risorsa per le entrate dell’azienda. Il numero di questo tipo di registrazioni è calato, insieme al fatturato generale, riprendendosi solo parallelamente all’allentamento delle restrizioni, laddove ciò è stato permesso.

 

Che cos’è cambiato per le app di dating?

O forse dovremmo scrivere: che cosa hanno cambiato le app di dating? Esse non fanno infatti eccezione, rispetto alle tendenze di crescita e cambiamento di ogni piattaforma online: quando gli utenti hanno un’esigenza inedita, si introducono modifiche e funzionalità che possano soddisfarla.

Nel caso di questo tipo di applicazioni, sono state le videochiamate. Nulla di nuovo in questo senso, sappiamo che lo stesso Facebook si è premurato di creare le “Stanze”, per permettere ad amici e colleghi di sentirsi (e vedersi) nei mesi del lockdown. Nel caso del settore dating, tuttavia, queste novità sono saltate particolarmente all’occhio: fino a un anno fa, infatti, non era necessario videochiamare le nostre potenziali “conquiste”. Qualche messaggio era più che sufficiente per conoscersi e organizzare un appuntamento di persona.

Bumble, un’app studiata per essere particolarmente sicura e attenta nei confronti di donne e ragazze, aveva casualmente anticipato questo trend: era l’estate del 2019 quando per la prima volta le videochiamate sono state introdotte su questa piattaforma. Il loro utilizzo, tuttavia, è aumentato del 21% solo nell’ultima settimana di marzo.

Non ci è voluto molto prima che tante altre app dello stesso tipo introducessero questa funzione, senza contare che alcune di esse permettono agli utenti di entrare in contatto con persone che si trovano a grandi distanze: era solo questione di tempo prima che le chat diventassero videochat.

 

Cosa riserva il futuro a queste piattaforme? Difficile prevederlo, specialmente visto l’andamento della pandemia, che porta tutti quanti, consciamente o meno, a diffidare dalle nuove conoscenze.

È proprio la capacità di adattamento, però, uno dei tanti aspetti che ci affascinano nel mondo digitale: le tecnologie con cui lavoriamo sono talmente versatili da poter proporre possibili soluzioni a moltissimi problemi. Noi, nello specifico, ci occupiamo di tutto ciò che riguarda la comunicazione creata, gestita e analizzata attraverso gli strumenti della rete. Se possiedi o gestisci una piccola o una grande organizzazione, o porti avanti un’attività professionale individuale, anche tu potresti essere vicinissimo a una risposta digitale alle tue necessità, diventando quella giusta per i tuoi potenziali clienti: contattaci per una consulenza gratuita, e potremo valutare insieme una strategia per portare il tuo business al successo.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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