Cerca e trova immobili

TARGETCome scrivere un articolo efficace (e ben posizionato su Google) in 3 step

04.11.20 - 15:25
Rendi il tuo blog a prova di utente (e di motore di ricerca) e trasformalo in una fucina di contatti per il business
Unsplash / Glenn Carstens Peters
Come scrivere un articolo efficace (e ben posizionato su Google) in 3 step

NEWSBLOG
Rubriche argomentali a pagamento curate da aziende e inserzionisti esterni

Rendi il tuo blog a prova di utente (e di motore di ricerca) e trasformalo in una fucina di contatti per il business

In un'epoca in cui il digitale sta “contaminando” tutti i canali di comunicazione e informazione, è essenziale imparare a conoscerlo bene, per usarlo in modo corretto, anche e soprattutto se una parte della nostra strategia promozionale da commercianti, imprenditori o professionisti dipende da esso.

La correttezza, in questo senso, non si limita semplicemente a un uso funzionale ai nostri obiettivi. Ci riferiamo anche, infatti, al rispetto dell’utente e del valore che gli si vuole offrire, tenendo presente - ma in secondo piano - la volontà di vendere un prodotto o un servizio.

Motori di ricerca, social media, piattaforme online di ogni genere, infatti, premiano ormai non solo i contenuti tecnicamente ben fatti, ma soprattutto quelli coerenti con gli interessi degli utenti e che ne suscitano esplicitamente l’interesse (espresso in reactions, condivisioni o tempo di fruizione).

Quelli che, insomma, rispondono alle domande, ai bisogni delle persone mettendo a disposizione una risposta utile ed entertaining. E quale contenuto ci dà migliore occasione di sperimentare le nostre capacità tecniche e comunicative insieme, in tal senso, di un articolo per un blog?

Aggiungere una sezione blog sul proprio sito è un elemento portante di qualunque strategia di web marketing, laddove le risorse ce lo permettano. Questo tipo di contenuti, infatti, rende i brand più accessibili, ne migliora la visibilità sui motori di ricerca, permette loro di dare dimostrazione di disponibilità e professionalità nel proprio campo.

Com’è possibile scriverli al meglio? Oggi lo spieghiamo in tre semplici step.

 

Trova argomenti e organizza i tuoi articoli: temi, scaletta e piano editoriale

Dopo aver pensato ad alcuni argomenti notiziabili, pensa da subito che dovrai strizzare l’occhio alle buone pratiche della Search Engine Optimization. Per fare ciò, potrà farti comodo individuare da subito alcune keywords con il Keyword Planner di Google Ads (o altri tool gratuiti), premurandoti di capire, quindi, come gli utenti ne parlano.

Se utilizzano vari modi diversi per cercare quel preciso tema sul web, prova a capire come trattarne vari aspetti, scrivendo così più articoli, in ognuno dei quali inserire una keyword in varie parti del tuo testo: nella URL, nei meta-elementi, nei titoli e nei paragrafi principali, senza però ripeterli in modo ridondante ed eccessivo.

Organizzare il lavoro, dunque, è importante nell’ambito dei contenuti web, e ci permette di tenere il controllo su ciò che vogliamo dire, a chi e quando vogliamo dirlo.

Sulla base di ciò che possiamo investire, anche e soprattutto in termini di tempo da dedicare alla scrittura, potremo innanzitutto decidere ogni quanto realizzare un articolo di questo tipo, sulla base delle nostre possibilità e dei nostri obiettivi. Con un calendario definito - o piano editoriale - anche chi ci legge sarà più interessato a seguirci, consapevole del fatto che nuovi contenuti saranno messi a sua disposizione con una cadenza regolare. Ciò implica, ovviamente, la necessità, anche nel medio-lungo termine, di mantenere i ritmi definiti con costanza, pena l’interruzione della relazione con il lettore/potenziale cliente.

Inoltre, così come è bene fare anche per le pubblicazioni destinate ai social media, un piano editoriale per i post blog sarà di grande aiuto a ottimizzare lo sforzo che vi si dedica. Se identifichiamo gli argomenti che ci interessano e il momento in cui vogliamo scriverne, sarà più semplice sapere in che modo effettuare le ricerche sull’argomento, quando esse siano necessarie, o quando cominciare a preparare una scaletta dei temi da affrontare.

Anche questo aspetto è parte di una programmazione produttiva: essere consapevoli di ciò che desideriamo approfondire ci permetterà di mantenere la coerenza complessiva del nostro lavoro, di regolare la lunghezza e il format di ogni contenuto e di non perdere di vista eventuali domande a cui rispondere.

 

Attira l’attenzione con titoli e immagini

Chi si occupa di questo tipo di contenuti lo ha già imparato da tempo, e a volte a proprie spese: l’occhio e la mente del lettore tendono a soffermarsi molto, almeno inizialmente, sugli elementi di superficie. Per questo scegliere un titolo accattivante - e non solo SEO-friendly - è di primaria importanza: quelle prime poche righe potrebbero portarci dei clic incuriositi e non relegare il nostro contenuto come ennesimo tra quelli ignorati. Anche nel titolo, quindi, offriamo una parte della risposta a una domanda, esponiamo pochi ma significativi dati, proviamo a interessare il lettore attraverso leve emotive.

Lo stesso discorso varrà per le immagini: a dipendenza del “mood” che cerchiamo per la nostre copertina o le foto interne, valutiamo se sia meglio averne di seriose, colorate, divertenti o specifiche. Anche all’interno di un articolo, infatti, i contenuti visivi giocano una parte importante, integrando il testo, alleggerendo la lettura, contribuendo alla comprensione dei concetti esposti o attirando lettori mediante la funzione ricerca di Google Immagini (attenzione, quindi, a usare le keywords anche negli alt-tag delle foto!)

 

I “dettagli”: ortografia e call to action

Non saltare mai un’attenta rilettura finale del tuo articolo: per quanto gli strumenti che correggono automaticamente i refusi possano essere precisi, nulla sostituirà l’occhio attento di un autore competente. Non dimentichiamo che i contenuti pubblicati online, infatti, devono essere di qualità, non solo in termini di valore aggiunto del significato, ma anche in termini di cura squisitamente grammaticale del significante.

Quando concludi il tuo blog post, inoltre, lascia sempre spazio a una call to action a lato o in coda: se stai scrivendo questi contenuti per promuovere la tua attività, ad esempio, sicuramente avrai un invito da fare ai tuoi lettori, sia esso quello di visitare una determinata pagina del tuo sito, di scrivere una mail al tuo indirizzo, di chiamarti o - speriamo presto, vista la situazione - di venirti a trovare in sicurezza. Approfitta dell’attenzione di chi è arrivato a leggere il tuo articolo fino alla fine per mettere a frutto la loro disponibilità nei tuoi confronti.

 

Scoprirai che tenere conto di tutti questi aspetti, nel tempo, diventerà progressivamente sempre più semplice e spontaneo. Nel frattempo, potrai divertirti a trovare nuovi argomenti e nuove curiosità per i tuoi contenuti, sfogando la tua vena creativa con tanti, brevi articoli di importanza strategica. Visto che te ne abbiamo parlato, anche a noi fa piacere riservarti una degna call to action finale: contattaci per una consulenza gratuita, se vuoi approfondire questi o altri temi nel campo del web marketing, per utilizzare gli strumenti di internet al meglio, e cioè per aumentare il successo del tuo business.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE