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TARGETPosti di lavoro? Ecco i 4 nuovi settori su cui puntare

03.06.20 - 10:41
Il digitale tira la volata alle industrie che prosperano e potranno offrire occupazione
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Posti di lavoro? Ecco i 4 nuovi settori su cui puntare

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Il digitale tira la volata alle industrie che prosperano e potranno offrire occupazione

Quasi ovunque, la fase di shock da Covid-19 è terminata: le attività riaprono, con normative per la sicurezza in continuo aggiornamento, e uscire a fare spese e incontrare amici curandosi di avere i propri dispositivi di sicurezza è (quasi sempre) quotidianità.

Ora che la vita sta ripartendo, alcuni settori economici riconfermano il proprio primato, mentre altri stanno riuscendo a emergere nelle ultime settimane, e rappresentano quindi non soltanto un grande esempio di versatilità, ma anche un’ottima opportunità per una ripresa generalizzata nel futuro.

Ciò significa che da essi possiamo aspettarci più fatturato, più assunzioni e, quindi, più vantaggi per tutta la comunità. Soltanto in Ticino, il tasso di disoccupazione ad aprile 2020 ha toccato il 4%, +1,3%, quindi, rispetto ai dati rilevati nello stesso mese del 2019. La situazione nel Cantone è uno dei tanti riflessi di una tendenza su scala nazionale: in tutta la Svizzera, infatti, la percentuale di disoccupati è pari al 3,3%, con 153.413 persone iscritte agli URC, un dato che non raggiungevamo dal marzo 2017. Nel nostro Paese e non solo, c’è bisogno di nuovi input, nuove idee e nuovi inizi per tante persone.

Quali sono, quindi, le industrie che possono farci risollevare?

 

    • 1) E-commerce

Il primo caso non riguarda per forza un’industria specifica, quanto una modalità di accesso a qualunque prodotto o servizio. Gli acquisti online godevano di una crescente popolarità già prima di questa crisi: la versatilità, la velocità, l’immensa disponibilità di prodotti hanno reso l’e-commerce un’arma vincente per chiunque sia in grado di usarla anche e soprattutto durante la quarantena, poiché ha consentito di mantenere almeno una parte di flusso di cassa in entrata.

Secondo il consorzio Netcomm, gli e-commerce godranno della crescita maggiore in questo periodo, con un +55% a livello globale. Con l’isolamento forzato, tanti hanno scoperto questo metodo di approccio ai consumi e ne sono rimasti tanto soddisfatti da continuare a utilizzarlo anche al termine della pandemia.

Nuovi posti di lavoro possono essere creati in settori correlati, come i servizi di spedizione, con la costituzione di nuove iniziative imprenditoriali in ambito e-commerce, mediante la crescente professionalizzazione di quelle già esistenti, o ancora proponendo ad aziende in crisi il prestito di una parte della loro workforce, così come ha fatto l’e-shop di elettronica Galaxus, soggetto a un rilevantissimo aumento della domanda.

 

    • 2) Spesa online e home delivery

Tutte le farmacie e i supermercati hanno affrontato mesi di incredibile crescita e acquisito nuovo staff. E anche tra gli e-commerce, quelli che hanno goduto il maggior successo sono stati legati al medical e al food. A metà marzo, in piena emergenza, ad esempio, il portale di Migros LeShop.ch è stato preso d’assalto da tantissimi nuovi utenti che desideravano fare la propria spesa online. Un volume di accessi in crescita, che ha comportato non poche difficoltà tecniche, tanto da dover costringerne i visitatori, talvolta, a un’attesa fino a venti minuti, prima di poter procedere con la transazione d’acquisto di generi alimentari. Migros ha quindi assunto personale supplementare, al fine di gestire il portale e occuparsi delle consegne, riducendo così i tempi di attesa e migliorando la qualità del servizio.

In Italia, mentre i portali web della grande distribuzione faticavano a gestire le proprie richieste, la start-up Supermercato24 ha raddoppiato la schiera dei personal shopper assunti. Per questa piattaforma, che propone la spesa online con consegna in giornata, il nuovo interesse verso il grocery shopping unito alla consegna a casa ha rappresentato un’occasione di espansione e un’accelerazione della propria crescita, finora costante, ma mai soggetta a picchi così netti.

Adesso, è il momento di prepararsi alle prossime fasi: molti utenti continueranno a usare questo genere di piattaforme, e dunque urgerà organizzare le risorse e il personale per gestire al meglio le richieste presenti e future.

 

    • 3) Sistemi e corsi per lo smart working, piattaforme di social network, e-training e streaming

Le nuove necessità dei professionisti hanno visto, per ovvie ragioni, un enorme ricorso alle piattaforme di videoconferenza e condivisione di file su internet, nonché delle altre piattaforme utili a svolgere il proprio lavoro a distanza: una scoperta che, abbiamo ragione di credere, non dimenticheranno nel proprio futuro.

Caso eclatante di crescita smisurata è la piattaforma Zoom, azienda californiana, che in questo periodo ha registrato 300 milioni di partecipanti a conference calls avviate tramite il proprio sistema: nel mese di dicembre 2019, erano stati appena 10 milioni. Grazie a questa impennata nel proprio volume di utenti, l’azienda di San José ha deciso di avviare l’assunzione di 500 nuovi ingegneri nei prossimi due anni, affinché si occupino di manutenere e migliorare le proprie strutture e il software.

Perfino la formazione relativa allo smart working ha riscosso parecchio interesse: dal nostro webinar, svolto in collaborazione con Empatik, ne sono seguiti altri con centinaia di iscritti, e a breve nascerà un’academy dedicata a perfezionare tecniche e strumenti di chi vuol svolgere la propria professione da casa o da remoto, ovunque si trovi nel Mondo.

E poi TikTok, ma anche Facebook, Instagram, Messenger, WhatsApp: sulle piattaforme social di Mark Zuckerberg, durante l’emergenza, gli utenti hanno trascorso il 70% di tempo in più, e i messaggi inviati sono cresciuti del 50%. Dati significativi non solo per i dipendenti dell’azienda madre, ma anche per gli esperti di marketing digitale, che possono rintracciarvi nuove opportunità per i loro clienti.

Anche le palestre e gli istruttori di fitness hanno avuto modo di scoprire, insieme ai propri iscritti, le enormi possibilità che il web può offrire loro. Tutto è cominciato, naturalmente, con l’impossibilità di recarsi fisicamente in un luogo di allenamento: è stato a quel punto che l’e-training è emerso, attraverso sessioni in diretta internet o video-lezioni proposte dagli operatori del settore. Queste novità comporteranno sicuramente un cambiamento: molte palestre, a oggi, stanno già valutando di rendere permanente una combinazione di attività online e offline.

Che quarantena avremmo avuto, senza Netflix? Nelle passate settimane, chi non era ancora iscritto a un servizio di streaming ha finalmente scelto di abbonarsi. Con un bilancio già positivo prima della quarantena globale, l’azienda americana ha visto una crescita più che considerevole dei suoi clienti: ben 16 milioni di persone in più, che l’hanno portata a raggiungere un totale di 183 milioni di subscribers in tutto il mondo.

 

    • 4) Virtualizzazione degli eventi

Il settore dei grandi eventi di ogni tipo, dallo sport, ai concerti alle fiere, ha subito un drastico colpo allo scoppio dell’emergenza.

Come ormai abbiamo visto più volte, a partire dal nostro articolo sugli eSports, il digitale è accorso per trarre in salvo anche questa industria. È così che sono fioriti ovunque gli eventi virtuali: si tratta, nella pratica, di affidare l’organizzazione di una manifestazione alle tecnologie di virtualizzazione, forti dei nuovissimi fenomeni della gamification, dello sviluppo del 3D e della realtà aumentata.

Un esempio per tutti, oltre a quelli citati in ambito videogames, è Virtway, che fino a pochissimo tempo fa era un’azienda “di nicchia”. Virtway, infatti, ha sviluppato una piattaforma per la creazione di scenari tridimensionali, all’interno dei quali gli utenti, attraverso i propri avatar, possono interagire in tempo reale. Durante e dopo la fase di quarantena, Virtway ha registrato il 575% di richieste in più da parte di imprese che non vogliono rinunciare a organizzare i propri grandi eventi.

 

L’innovazione digitale, insomma, non ha tradito le aspettative dei propri investitori, e farà da volano per la ripresa globale: grazie alle innumerevoli opportunità che offre, praticamente ogni servizio può essere riformulato, proposto e promosso online. Sei un imprenditore o un professionista?
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Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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