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LUGANOLa Svizzera al primo posto nel consumo di alimenti da Commercio Equo e Solidale

15.09.17 - 07:00
Il fair trade nel nostro territorio esiste da oltre 35 anni, e in Ticino ci sono oltre 12 negozi e grandi distributori che promuovono il frutto del lavoro e della terra dei Paesi più poveri
greenme.it
La Svizzera al primo posto nel consumo di alimenti da Commercio Equo e Solidale
Il fair trade nel nostro territorio esiste da oltre 35 anni, e in Ticino ci sono oltre 12 negozi e grandi distributori che promuovono il frutto del lavoro e della terra dei Paesi più poveri

LUGANO - Il 7 settembre scorso ha aperto a Mendrisio una nuova “Bottega del Mondo”, ovvero un negozio collegato al noto franchise che si occupa di importare prodotti provenienti dal mercato equo e solidale internazionale. In realtà questa apertura è piuttosto una fusione di tre precedenti botteghe del mendrisiotto, che hanno deciso di unire le forze per aprire un punto vendita più spazioso e in pieno centro cittadino.
In tutta la Svizzera italiana, le Botteghe del Mondo sono circa una dozzina ed esistono da oltre 35 anni. Queste fanno poi parte del circuito Swiss Fair Trade, che comprende altre 24 etichette di Commercio Equo sparse per il territorio della confederazione e ramificate in tutto il mondo, per non parlare dei prodotti Fair Trade che si trovano anche alla Coop e presso altri grandi distributori di larghe vedute.

Si tratta di migliaia di prodotti provenienti dai paesi più poveri del mondo, per centinaia di marchi e decine di importatori e distributori internazionali, ma soprattutto per milioni e milioni di lavoratori che finalmente riescono ad ottenere condizioni di lavoro eque e a vivere in maniera dignitosa anche nella propria terra, spesso generando piccoli circuiti virtuosi attorno alle proprie attività. Non mancano ovviamente le polemiche e i dubbi, ed è ovvio che sia così, visto che dopotutto si tratta di un circuito internazionale che muove miliardi di franchi ogni anno, ma in generale il sistema (per come lo percepisco io) è sano e virtuoso: produzioni ecosostenibili, rispetto per il lavoro e il lavoratore, interdizione del lavoro minorile, sostegno alle imprese locali... e naturalmente controlli, questi ultimi fondamentali, sia da parte del consumatore che degli enti internazionali interessati, per rendere tutto chiaro e trasparente.

E la qualità? Anche la qualità delle materie prime, delle lavorazioni e dello stoccaggio dei prodotti è uno dei parametri fondamentali che vanno a definire questo comparto, ed è giusto che sia così!

Ma non c'è bisogno in fondo in questa sede di fare l'elogio del commercio solidale: da circa un decennio la Svizzera si conferma infatti il paese al primo posto nel mondo per la spesa pro capite dei cittadini effettuata sui prodotti del fair trade, per un valore complessivo nel 2015 di 574,5 milioni di franchi.

E allora, se e quando vi capita, fate un salto in una delle tante botteghe dedicate al commercio equo delle nostre città, chiedete informazioni e risolvete i vostri dubbi se non siete convinti, e magari alla fine portatevi a casa qualche prodotto del fair trade: non si tratta solo di aiutare chi più ne ha bisogno, ma anche di partecipare a un modello economico virtuoso che fa bene a tutti... e naturalmente di assaggiare qualcosa di buono ed esotico, che ha viaggiato migliaia di chilometri per arrivare fino in Ticino.

Buon appetito e buon lavoro a tutti!

Questa rubrica è sponsorizzata dal Ciani Ristorante Lugano.

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