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Lo scorso 15 febbraio Ry Cuming, alias Ry X, ha dato alle stampe “Unfurl” (BMG), il nuovo album, il terzo in studio
di Marco Sestito
LOS ANGELES - Il songwriter australiano (da qualche tempo di base a Los Angeles) a distanza di tre anni torna sul mercato discografico con tredici tracce di ottima fattura, tuttora messe a punto, forgiandole ad hoc, in ambientazioni neo-folk, con incursioni in territori electro, ambient, pop e chamber pop.
Che Ry X ci sapesse fare, che abbia le carte in regola, lo si sapeva da un pezzo, più precisamente dalla pubblicazione, avvenuta nell’estate 2010, del suo album di esordio, omonimo (Jive Records), a nome Ry Cuming.
Ma è l’ep “Berlin”, dato alle stampe nel 2013, a portarlo definitivamente sotto i riflettori, in particolare grazie alla title-track, notata immediatamente anche da Sam Smith che, l’anno successivo, decise di riprenderla in dimensione live, collocandola regolarmente all’interno della setlist.
È evidente, Ry X scrive testi, sagomando e modulando suoni con facilità. Frutto, questo, presumibilmente, anche delle numerose esperienze e collaborazioni collezionate nel corso degli anni, in particolare con Frank Wiedemann (A Critical Mass) - con cui, nel 2012, realizzò l’ep “Howling” (Innervisions) -, così come con il side-project The Acid, band di indirizzo electro/minimal di cui, dal 2013, condivide le fila con Steve Nalepa e Adam Freeland.
Insaziabile, di suoni e di sonorità: una fame che pare Ry X non riesca mai a colmare appieno, portandolo - costantemente - in avanscoperta verso nuovi mondi. E a documentarlo, questa volta, c’è “Unfurl”: da ascoltare non a gocce, ma a livello integrale...
Info: ry-x.com
