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STATI UNITIPer gli Alice In Chains è tempo di “Rainier Fog”

19.09.18 - 06:00
Pubblicato il 24 agosto scorso “Rainier Fog” (BMG), il sesto album del gruppo di Seattle
Per gli Alice In Chains è tempo di “Rainier Fog”
Pubblicato il 24 agosto scorso “Rainier Fog” (BMG), il sesto album del gruppo di Seattle

di Marco Sestito

SEATTLE - A cinque anni da “The Devil Put Dinosaurs Here” (Capitol, 2013) e a nove “Black Gives Way To Blue” (Virgin/Emi) – che nel 2009 sancì il ritorno della band in studio di registrazione e il battesimo di William DuVall nelle vesti di vocalist in sostituzione di Layne Staley, stroncato nella primavera 2002 da una dose micidiale di speedball –, gli Alice In Chains hanno dato alla luce una nuova opera costruita a ridosso di pareti sonore inscalfibili, granitiche.

Nessun punto morto, nessuna caduta, all’interno delle dieci tracce. Il combo – nella cui line-up, oltre a DuVall, ritroviamo i due fondatori Jerry Cantrell (chitarra) e Sean Kinney (batteria), così come Mike Inez (basso), della partita dal 1993, dopo l’uscita di scena di Mike Starr – ha messo a punto – con la produzione di Nick Raskulinecz (che con il gruppo ha co-prodotto anche i due precedenti) - un ennesimo lavoro di ottima fattura.

Un disco – la cui title-track è un tributo alla scena musicale che li ha portati in grembo; il Monte Rainier è un vulcano situato a una cinquantina di miglia da Seattle – da ascoltare a livello integrale, senza interruzioni, nei suoi – intensi e massicci – 53 minuti e 21 secondi, che a tratti – verso metà dell’opera e in chiusura – si fanno più morbidi, più morbidi sulle ballad elettro-acustiche “Fly”, “Maybe” e “All I Am”.

 

 

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