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ZURIGORoyal Hangmen: è tempo di garage revival!

04.04.16 - 06:00
Vasco Saxer narra la genesi di "Hell Yeah! An 80's Garage Tribute", il nuovo ep della sua band, i Royal Hangmen
Da sinistra Luca Portner, Roger Rutishauser, Vasco Saxer, Daniel Jörg, Patrick Wyss.
Royal Hangmen: è tempo di garage revival!
Vasco Saxer narra la genesi di "Hell Yeah! An 80's Garage Tribute", il nuovo ep della sua band, i Royal Hangmen

ZURIGO - Quattro tracce date alle stampe in vinile 7” (500 copie, CopaseDisques/Cargo Records, ottobre 2015) e in digital download. Quattro cover, quattro gemme, messe a punto da coloro che, allo scoccare degli anni Ottanta, contribuirono, in primis, a riportare alla luce il 60’s garage, in quel periodo svanito nell’oscurità del tempo: Chesterfield Kings, Wylde Mammoths, Miracle Workers, Cynics. E gli elvetici Royal Hangmen - Saxer (voce, chitarra), Roger Rutishauser (basso, voce), Patrick Wyss (tastiere, voce, chitarra), Daniel Jörg (armonica, percussioni, chitarra), Luca Portner (batteria) - , dal canto loro, oggi, a distanza di tre decenni, riportano all’interno di microsolchi - con versioni di ottima fattura, peraltro - , rispettivamente, “She Told Me Lies”, “Help That Girl”, “I’ll Walk Away” e “Yeah!”.

Vasco, raccontami la nascita dell’ep…

«Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, il garage revival venne alla luce sulla riscoperta del garage rock, in voga quindici-vent’anni prima, attraverso gruppi - come gli stessi Chesterfield Kings, Miracle Workers, Wylde Mammoths, Cynics (ma anche Crawdaddys, Pandoras, Fuzztones e tanti altri, ndr) - i quali recuperarono sonorità e brani che altrimenti sarebbero stati occultati dal tempo. Nessuno, fino a oggi, ha reso omaggio a questo movimento, come sai importantissimo…».

Come è avvenuta la scelta delle canzoni?

«Credo siano tra le più significative dell’intera scena…».

Come e dove sono state effettuate le registrazioni?

«A tre anni dalle sessioni legate al nostro primo album (omonimo, Screaming Apple, 2012), siamo tornati a registrare in analogico tra le mura dei Dala Studios (Winterthur) di David Langhard…».

In questo periodo siete al lavoro sul secondo album?

«È già finito, la pubblicazione è prevista in ottobre...».

Cosa puoi dirmi al riguardo?
 
«Raccoglierà undici canzoni, registrate tuttora in analogico ma ad Amburgo…».

Quali le differenze con la produzione precedente?

«La matrice garage rock sta tuttora alla base di ogni struttura, ma si nutre dell’indirizzo psichedelico che sopraggiunse sul finire dei Sixties…».

Il titolo?

«“Hangt, Drawn, Quartered”».

 

 

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