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Il 13 febbraio scorso gli Arka Div hanno dato alle stampe il primo album, omonimo, co-prodotto con l’apporto di Philip Harrison (My Name Is George). Markus Weber ne racconta la genesi…
ZURIGO - "Serviva una mutazione, ed è quanto è accaduto…", mi spiega, riferendosi, in particolare, al nome del combo con cui gli Arka Div, tra il 2008 e il 2013, sono esistiti, dando alla luce, come Twilight Empire, due (auto)produzioni: un ep di quattro tracce (omonimo, 2011), e un singolo, “Falling” / “Kindred Spirit” (2012).
Weber (batteria), Basil Ermatinger (voce), Michael Hofstetter (chitarra) e Marcel A. Silva (basso), di conseguenza, virano e cambiano rotta, ritrovandosi in un limbo new wave/post-punk oriented – (ri)costruito nella penombra suburbana zurighese – in cui l’evoluzione sonora, volutamente nutrita da risonanze meno dispotiche e distorte, trasuda, nitida, da ognuna delle dieci tracce del disco.
"Alcune canzoni, comunque, risalgono a qualche tempo fa... Plasmavano anche la setlist dell’ultima serie di performance dei Twilight Empire…", continua Markus Weber. "Ma volevamo cambiare pelle, e nel corso di questa metamorfosi quelle composizioni sono state rivestite di altri arrangiamenti, di altre armonie, attraverso una nuova visione sonora…".
"No, non credo che alla base ci siano influenze musicali differenti, questo no… – sottolinea Weber prima di concludere – Figurano tuttora Cure, Joy Divsion, Interpol, My Bloody Valentine… Ad essere diversa è la nostra percezione che, a poco a poco, ha preso forma in una nuova identità… Oggi è un altro tempo…".
Infos: arkadiv.com
