Cerca e trova immobili

BEST OFPeter Kernel: viaggio alle origini delle emozioni

03.02.15 - 06:00
Aris Bassetti (chitarra, voce) narra la genesi di “Thrill Addict” (On The Camper Records), il terzo album di Peter Kernel dato alle stampe il 19 gennaio scorso
FOTO SEBASTIANO PIATTINI
Peter Kernel: viaggio alle origini delle emozioni
Aris Bassetti (chitarra, voce) narra la genesi di “Thrill Addict” (On The Camper Records), il terzo album di Peter Kernel dato alle stampe il 19 gennaio scorso

LUGANO - "Il disco ha incominciato a prendere forma nel corso dell’estate 2013, durante i tempi morti del tour europeo... In hotel, sul furgone…", mi spiega Aris, che condivide la line-up del combo con Barbara Lehnhoff (voce, basso). Dodici tracce ammalianti – in cui, a tratti, tra le altre, risuonano nitide le influenze percepite da Pavement e Velvet Underground – che oscillano, sospese, all’interno di un limbo inviolabile, costruito a ridosso di realtà visionarie e, paradossalmente, realistiche…

Aris, perché “Thrill Addict”?

"Ci siamo sempre focalizzati sugli opposti: positivo-negativo, vita-morte… L’analisi, in questo caso, è caduta sul brivido, sul tremito, che l’essere umano vive e rivive, giorno dopo giorno, istante dopo istante: può essere di piacere, ma anche di paura, di timore…"

Raccontami i testi…

"Dietro ai versi si cela la vita, l’esistenza… La nostra e quella degli altri…"

Paura, timore… Un esempio?

"Lasciare un posto fisso... È quanto abbiamo fatto io e Barbara, con l’intento di concentrare le nostre forze sulla musica… A livello finanziario non è facile… Il timore di non farcela è una presenza costante… Il rischio c’è, ma è una scelta voluta…"

Ema Matis (batteria) figura nelle session di “Thrill Addict”, ma non più nella line-up di Peter Kernel…

"Al termine delle registrazioni dell’album precedente, “White Death Black Heart” (On The Camper Records, 2011), Ema ha sentito la necessità di dare un seguito a un suo progetto personale, che si colloca al di là della musica… Ha preso parte alle session, questo sì, ma per il tour ci stiamo affidando ad alcuni batteristi reclutati di nazione in nazione..."

Il mastering è di nuovo a carico di John Golden…

"I primi nastri, devo ammetterlo, non ci entusiasmavano… Abbiamo chiesto a John di rifare il lavoro almeno cinque volte... Ora, però, il disco è esattamente come ha preso forma dentro di noi…"

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE