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GAMESIn “Mortal Shell” morire non è poi la fine del mondo

19.08.20 - 13:20
L'omaggio indipendente a “Dark Souls” di un mini-team di veterani è un mostriciattolo bonsai con qualcosa da dire
Cold Symmetry/Playstack
In “Mortal Shell” morire non è poi la fine del mondo
L'omaggio indipendente a “Dark Souls” di un mini-team di veterani è un mostriciattolo bonsai con qualcosa da dire

LONDRA - Un avatar informe e anonimo, un mondo oscuro da esplorare, spade, magie e tanta (tanta) morte. Una risma di ingredienti, questi, che associamo facilmente a uno dei giochi più influenti di queste ultime due generazioni di games, il giapponese "Dark Souls". 

Titolo tanto fuori dai canoni da influenzare, nella sua stranezza e ostilità, tutto il mondo dei videogiochi: dalle grandi produzioni fino ai prodotti più indie e di nicchia.

Ed è proprio uno di questi “Mortal Shell”, realizzato da un mini-team di veterani del settore, e che del titolo di From Software vuole essere un vero e proprio omaggio.

Ambientato in un universo fuori dal tempo, ci vede nei panni di un'entità amorfa in grado di possedere i corpi morti - o “gusci” (da cui lo ”Shell” del titolo, ndr.) - e utilizzarli a piacere. La nostra missione sarà quella di recuperare 4 reliquie magiche sparse in altrettanti mondi, interconnessi da un minaccioso e paludoso bosco. 

Presenti e ovunque, ovvio, mostri e deformità varie con tanta voglia di farci fuori. Dalla nostra, oltre alla capacità di aumentare la nostra densità corporea (fino alla durezza della roccia) per difenderci, anche quella di effettuare parate istantanee tanto utili quanto devastanti.

Per il resto "Mortal Shell" sceglie la chiave del "poco è meglio" con il numero 4 come pietra fondante: 4 sono i "gusci" da indossare, dopo averli trovati, 4 i dungeon, le reliquie (e i megaboss) e 4 le armi da cercare e sbloccare. Un concept coraggioso, seguito con una coerenza encomiabile, al di là degli (ovvi) limiti.

Non mancano però le grinze: da una parte riguardante proprio gli "abiti" di ossa e carne - poco bilanciati e con migliorie da level up un po' troppo macchinose - e dall'altra il design della zona centrale boschiva. Questa, che dovrebbe fungere da trait d'union, risulta troppo dispersiva, arzigogolata e confusionaria. Anche dopo essersi fatti un'idea della sua struttura resta facilissimo smarrirsi.

Altra cosa che potrà non piacere (o piacere, a dipendenza di che gamer siete) è la durata: per finirlo ci vogliono all'incirca una decina di ore. Una bazzecola rispetto a un "Souls" qualsiasi, ma - anche considerando il prezzo semi-budget - la cosa può anche starci.

VOTO: 8

"Mortal Shell" è disponibile per Playstation 4 (versione provata), Xbox One e Pc Windows. È stato recensito con una copia gentilmente fornita da Playstack.

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