“Pokémon: Spada“ e “Pokémon: Scudo”, siamo sicuri, saranno in vetta alle liste di Babbo Natale di piccini... e pure di qualche grande
KYOTO - È stato il primo grande fenomeno di massa dei videogiochi, i mostriciattoli da tasca collezionabili
targati Nintendo.
Una vera forza della natura che, a suon di vendite, sono stati capaci di traghettare sulle loro spalle l'azienda. Anche in momenti non proprio di grazia (sì, GameCube, stiamo guardando proprio te).
Le edizioni diverse (sempre uscite a coppie con un super-Pokémon esclusivo ognuna) sono state davvero tantissime, ognuna con le sue storie e i suoi pregi.
Sempre immutato - invece - il meccanismo di gioco: combattimenti a turni e quell'accento sul collezionismo, che ha ingabbiato milioni di gamer giovani e... meno giovani.
Già perché, ormai, chi con i Pokémon ha iniziato da piccolo ormai piccolo non è più tanto. E Nintendo, con questi "Pokémon: Spada" e "Scudo" sembra saperlo, eccome. Non è un caso che l'inizio - nella verdeggiante nazione di Galar decisamente anglosassone - è tutto idillio e nostalgia.
Sempre nei panni di un allenatrice/allenatore di mostriciattoli, il nostro compito sarà quello di competere fino ad arrivare al vertice.
In questo senso la componente e-sportiva, da sempre presente nella serie, è qui spinta ancora di più. In fin dei conti non siamo nell'era degli sport digitali?
A parte guizzi e lazzi (tipo i fichissimi Raid, l'online rivisto e alcuni mostriciattoli nuovi veramente azzeccati) il gioco non si discosta molto dai canoni prestabiliti. Il che non è per forza un male, intendiamoci.
Quel salto generazionale, però, prima o poi ce lo aspettiamo.
VOTO: 8,5
"Pokémon: Spada" e "Pokémon: Scudo" sono un'esclusiva Nintendo Switch. Li abbiamo recensiti grazie a una copia gentilmente fornita da Nintendo.