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STATI UNITIAlberi meccanici per combattere il cambiamento climatico

14.02.22 - 09:00
Una nuova tecnologia di cattura diretta dell’aria potrebbe essere utile per aspirare l’anidride carbonica dall’atmosfera
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Alberi meccanici per combattere il cambiamento climatico
Una nuova tecnologia di cattura diretta dell’aria potrebbe essere utile per aspirare l’anidride carbonica dall’atmosfera

In natura, come è noto, gli alberi fungono da grandi aspiratori di anidride carbonica e perciò sono molto utili per contrastare il riscaldamento climatico. Grazie alla loro efficienza, quindi, alcuni scienziati stanno pensando seriamente di creare una loro “versione meccanizzata”, ovvero alberi robotici in grado di aspirare la CO2 dall’atmosfera.
A tal proposito, in una recente intervista pubblicata su Inverse, il professore dell’Arizona State University, Klaus Lackner, pioniere nella cattura diretta dell’aria e nello stoccaggio del carbonio, ha spiegato che il suo laboratorio sta cercando un metodo per sviluppare appunto degli alberi meccanici. Questi potrebbero rappresentare il futuro della cattura della CO2 direttamente dall’aria, aiutando pertanto ad arginare il problema del cambiamento climatico.
Quando si parla di alberi meccanici non si sta ovviamente facendo riferimento a dei finti alberi con rami uniti con dei bulloni, ma più che altro a dei cilindri molto più simili alle comuni stufe di calore.
In effetti, si tratta di alte colonne verticali di dischi rivestiti con una resina chimica, con un diametro di circa 1,5 metri e con i dischi a circa 5 centimetri di distanza l’uno dall’altro. Quando l’aria soffia attraverso, le superfici dei dischi assorbono la CO2. Dopo circa 20 minuti, i dischi sono pregni e affondano in un barile sottostante. Successivamente viene inviata acqua e vapore per rilasciare la CO2 in un ambiente chiuso. Il risultato sarebbe quindi una miscela a bassa pressione di vapore acqueo e CO2.
Lackner ha spiegato come i suoi alberi meccanici userebbero meno energia rispetto ad altri progetti di cattura del carbonio ad alta intensità, mettendo però anche in guardia sul fatto che un migliore stoccaggio del carbonio dovrà essere fondamentale, altrimenti in futuro gli esseri umani si potrebbero ritrovare a contrastare un altro problema, ovvero quello del carbonio catturato una volta che sfuggirà. Lackner ha anche affermato di essere preoccupato per l’approccio del Dipartimento dell’Energia americano (DOE).
«Il DOE mi sta spaventando perché fanno sembrare che la tecnologia sia già pronta. Dopo aver trascurato la tecnologia per 30 anni, non possiamo semplicemente dire che ci sono aziende che sanno come replicarla e tutto ciò che dobbiamo fare è spingerla avanti. Dobbiamo presumere che questa sia una tecnologia nascente. Climeworks è la più grande azienda che cattura direttamente la CO2 per scopi commerciali, e la vende tra i 500 e i 1.000 dollari per tonnellata, un prezzo troppo alto», ha dichiarato Lackner.
Nel luglio del 2021 l’Arizona State University ha annunciato che Lackner ha ricevuto 2,5 milioni di dollari di finanziamenti dal Dipartimento dell’Energia per lavorare sui suoi dispositivi di cattura della CO2. Lackner ha già costruito tre fattorie in grado di assorbire 1.000 tonnellate di CO2 al giorno e la prima di queste aprirà l’attività nell’aprile di quest’anno.

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